Mons. Marini a Pontecurone

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L’82° anniversario della morte di Don Orione è stato ricordato nel suo paese natale

PONTECURONE – Un’omelia straordinariamente coinvolgente e illuminante quella che il vescovo Mons. Marini, ha rivolto domenica 13 marzo ai fedeli presenti nella Collegiata di S. Maria Assunta durante la celebrazione solenne per l’82° anniversario della morte del santo pontecuronese.

Il pastore della Diocesi ha fatto sue le parole ardenti d’amore dell’apostolo Paolo: «Fratelli carissimi e tanto desiderati, mia gioia e mia corona». Ha esortato a sentirsi amati e desiderati dal Padre, sottolineando la certezza di una predilezione nel cuore del Signore: «Aver dato i natali a san Luigi Orione non è un segno dell’amore di Dio per questo paese, per questa terra? – ha detto – Non è il segno di un amore particolare che il Signore ha avuto per tutti quanti voi?».

Di qui la doverosa gratitudine per questo amore che ancora oggi tocca la vita e il cuore dei pontecuronesi e l’esortazione a rimanere saldi nel Signore. E per farlo, il vescovo ha spiegato che occorre ascoltare la parola di Dio e fidarsi di Lui. Hanno concelebrato i sacerdoti orionini della parrocchia (il parroco don Loris Giacomelli, don Carlo, don Pietro e don Oreste), insieme a mons. Piero Lugano, presidente dell’associazione culturale “Il paese di don Orione APS”, alla presenza del sindaco Valentino D’Amico, degli amministratori e delle associazioni del paese.

Nell’anno del 150° della nascita del santo, la celebrazione di domenica rappresenta una tappa importante nel cammino di fede e di crescita spirituale di tutti i devoti.

Marialuisa Ricotti

(foto: Claudia Nalin)

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