Pronti per un viaggio che non finirà mai

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Saranno 183 i giovani della Diocesi alla GMG di Lisbona. Una di loro racconta perché si parte…

SERRAVALLE SCRIVIA – Ricordo ancora il giorno in cui siamo partiti per l’ultima GMG che si è svolta a Panamá nel gennaio 2019: 11 giovani della diocesi di Tortona, che hanno fatto spazio nelle loro vite frenetiche da studenti e lavoratori per andare dall’altra parte del mondo a incontrare Gesù, negli occhi dei coetanei, nelle parole di un sacerdote, nei canti, nelle feste, nel silenzio di 700.000 persone, nel proprio cuore a mesi di distanza da quel viaggio incredibile.

La sera di domenica 11 giugno, al centro pastorale “Maria Regina”, abbiamo rivissuto le stesse emozioni, però non più in 11, ma questa volta eravamo 183 giovani.

Tanti sono gli iscritti della Diocesi che partiranno alla volta di Lisbona il 29 luglio, per celebrare la XXXVIII Giornata Mondiale della Gioventù.

Le motivazioni? Avventura, desiderio di condivisione, amicizia, fede, fuga, bisogno di iniziare un cammino, voglia di lasciarsi stupire ancora una volta dal Signore… tutte scritte su un cartellone da rileggere al ritorno, non solo per ricordare perché si è partiti, ma soprattutto per accorgersi di quan- to avremo ricevuto in abbondanza.

Se il nostro cuore sarà aperto e disponibile ad ascoltare la Parola del Signore, porteremo grande frutto.

Ne siamo certi perché se stiamo partendo, se ci stiamo alzando e andando in fretta come Maria in visita alla cugina Elisabetta (Lc 1, 39-45), è perché Lui ci attende lì, ha un progetto per noi, desidera farci sentire in maniera ancora più dirompente il Suo amore per noi, vuole proporci di cambiare qualcosa nella nostra vita, assicurandoci che Lui sarà con noi.

“Venite e vedrete” (Gv 1,35-39) è il primo invito a seguirlo.

“Abitare” è la seconda indicazione: sarà necessario che, come Ma-ria, rimaniamo con Gesù, senza affannarci per il resto.

Al nostro ritorno, infine, dovremo impegnarci affinché quanto vissuto non resti solo un ricordo, ma diventi grazia per quanti ci incontreranno (“Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura”, Mc 16,15).

Josè Samarago, poeta portoghese, scrive a proposito del ritorno: “Il viaggio non finisce mai. Solo i viaggiatori finiscono. […] Quando il viaggiatore si è seduto sulla sabbia della spiaggia e ha detto “Non c’è altro da vedere”, sapeva che non era vero. Bisogna vedere quel che non si è visto, vedere di nuovo quel che si è già visto […], vedere le messi verdi, il frutto maturo, la pietra che ha cambiato posto, l’ombra che non c’era. Bisogna ritornare sui passi già dati, per ripeterli e per tracciarvi a fianco nuovi cammini. Bisogna ricominciare il viaggio. Sempre.”

Dopo l’ascolto della Parola del Signore e il momento di preghiera, sono state fornite le indicazioni sul pellegrinaggio e i consigli per il bagaglio, con lo stretto necessario e con lo spazio per bandiere e gadget da scambiare con ragazzi di altre nazionalità. Cosa non potrà mancare? La voglia di mettersi in gioco, la pazienza per le attese, la sete di conoscenza, il tempo da dedicare a noi stessi per pregare e segnare su un diario le emozioni che vogliamo che rimangano nei nostri cuori.

Antonella Perez

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