Beata Lucia dell’Immacolata

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Questa settimana conosciamo la Beata Lucia dell’Immacolata, al secolo Maria Ripamonti, religiosa della congregazione delle Ancelle della carità, proclamata beata il 23 ottobre 2021, che la Chiesa ricorda il 30 maggio. Nacque ad Acquate, in provincia di Lecco, il 26 maggio 1909. Nel 1918, per essere di aiuto alla numerosa famiglia, abbandonò la scuola e iniziò a lavorare nella filanda del paese. Contemporaneamente, si dedicò alla vita parrocchiale, in oratorio e nell’Azione Cattolica. Dal 1927, dopo la chiusura della filanda, trovò lavoro presso una fabbrica della zona.

Maturata la vocazione alla vita consacrata, il 15 ottobre 1932, si trasferì a Brescia ed entrò nella Congregazione delle Ancelle della Carità. Nel 1935 emise i voti religiosi temporanei, assumendo il nome di Sorella Lucia dell’Immacolata. Il 13 dicembre 1938 fece la professione perpetua, in Casa Madre, dove rimase come comunità.

Dopo un approfondito discernimento, ottenne dal suo direttore spirituale il permesso di emettere il voto di “vittima per la salvezza dei fratelli”. Si distinse per prudenza, riservatezza e obbedienza, tanto da divenire punto di riferimento, per le suore e per i laici, che l’avvicinavano confidandole anche sofferenze personali. A tutti trasmise coraggio, offrì assistenza, affidandosi al Signore, al fine di trovare le vie più idonee per soddisfare i bisogni materiali e spirituali più urgenti. Aiutò diversi giovani disoccupati a trovare un impiego e offrì il suo supporto alle suore più anziane della Casa Madre, seguendole con amore. Con particolare sensibilità aiutava anche le famiglie indigenti. Affetta da un carcinoma al fegato, morì il 4 luglio 1954 a Brescia. Fu sepolta nella cappella della casa madre, dove oggi riposano le sue spoglie.

Daniela Catalano

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