Quello che le donne non dicono, lo raccontano
CIGOGNOLA – L’Associazione culturale “L’Officina delle Buone Idee”, in occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le Donne, propne tre appuntamenti, nella sala conferenze del Polo Civico Culturale di Valle Cima, a Cigognola.
Il primo, che si è svolto domenica scorsa, ha avuto come protagonista Patrizia Secondi che ha interpretato una serie di suoi monologhi intervallati dalle note del violoncello di Viola Sommariva.
Domenica 21 novembre, alle ore 17, si terrà la presentazione dei volumi Anch’io. Storie di donne al limite (Edizioni Prospero) a cura di Heiko G. Caimi e Morire innocenti di Giusy Lombardo (Edizioni Calibano).
Presenta e coordina Viviana Gabrini, con un cameo di Elisa Califano.
Anch’io, Storie di donne al limite è un’antologia che esplora il tema delle discriminazioni e degli abusi nei confronti delle donne, un’o-pera di resistenza civile e culturale contro l’indifferenza e i pregiudizi, che non confina la donna al ruolo di figura oppressa, ma celebra la sua piena dignità e la sua possibilità di riscatto anche nelle situazioni più scioccanti.
In Morire innocenti, Giusy Lombardo narra la storia vera di un’infanzia di degrado e violenza, vis- suta nella periferia milanese degli anni ’70.
Giusy è vittima di Pino, padre-padrone, pittore fallito ma soprattutto uomo dalla personalità disturbata, capace di tenerezza e di abusi a distanza di pochi minuti. A farne le spese è tutta la famiglia, angariata anche dal nonno pedofilo.
Domenica 28 novembre, sempre alle ore 17, saranno lette le lettere di donne agli uomini che le hanno fatte soffrire.
Il testo è tratto da Heroides di Ovidio, la prima raccolta epistolare di tema amoroso della storia letteraria. La lettura scenica sarà a cura di Mara Bertazzoni, con Giuseppe Zucchella, Elena Cristina Bolla, Patrizia Guidetti, Giudy Manganoni, Anna Bisio, Lucia Nesi e A-lessandro Paola.
Allo spartito Alessandro Di Caccamo.
Si potranno degustare la miscela di the e fiori appositamente creata per l’occasione da “Edonè” di Casteggio.
