La morte di Pio Marcato

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Stimato per il suo impegno nel sociale e in politica

BARBIANELLO – La comunità di Barbianello piange la scomparsa di Pio Marcato, altra vittima del Coronavirus. Personaggio stimato e conosciuto ben oltre i confini del suo amato paese, di una generosità non comune, Marcato, 68 anni, lascia la moglie Elena e i figli Michele e Nicola. La famiglia, la fede, insieme al lavoro e all’impegno nel sociale e in politica, sono sempre stati i tratti distintivi della vita di Pio Marcato.

Per molti anni l’azienda di famiglia – ora gestita dai figli – è stata attiva nel recupero e restauro di palazzi storici, monumenti, chiese, edifici dall’importante valore artistico. Tra i molti interventi, condotti spesso a livello locale, il restauro della statua della Minerva e dell’omonima piazza di Pavia.

Intenso l’impegno di Pio Marcato anche sul fronte culturale e politico. Nel 1997 viene nominato presidente dell’Azienda di promozione turistica del Pavese (Apt) e sono anni di una grande attività per la valorizzazione e la promozione del ricchissimo patrimonio artistico e culturale della provincia di Pavia. Senza dimenticare lo sport che lo aveva visto per 15 anni presiedere la società “U.S. Arnaboldi” di Albaredo Arnaboldi.

«Nostro padre è sempre stato un esempio di serietà e ha vissuto con dedizione il lavoro e gli affetti della famiglia – ricordano i figli Nicola e Michele – senza mai risparmiarsi nei confronti di nessuno. Ha concepito la sua vita e l’impegno sociale con spirito profondamente cristiano».

Anche il sindaco di Barbianello Giorgio Falbo, presente al cimitero ad accogliere la salma, ha espresso il suo cordoglio: «Con Pio siamo stati avversari politici negli anni ’90, sempre nel rispetto reciproco. È stato un amico, era davvero una brava persona e siamo molto dispiaciuti per la sua scomparsa improvvisa».

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