185.000 buoni motivi

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Di Carlo Zeme

Se mi incontraste in una sala d’aspetto o su un vagone della metropolitana oppure in coda in Posta e in qualsiasi altro luogo in cui ci sia da “aspettare”, probabilmente troverete il mio collo curvo all’ingiù che fissa lo schermo di uno smartphone. Spesso i tempi morti li passo così: controllando notifiche poco importanti e titoli giganti fatti solo per essere cliccati. Qualche giorno fa mi ha colpito quello di un importante quotidiano nazionale: “Crollo demografico! Per fare un figlio in Italia ci vogliono 185 mila euro”. Subito ho pensato che Melina, mia moglie, sia stata molto gentile ad anticiparli anche per me e ad aver avuto il tatto di non dirmelo. Quanto buon gusto! Poi leggo il sottotitolo: “Per mantenere la crescita di un figlio ci vogliono quasi 200.000 euro in diciotto anni”. Ecco, nessuno ci aveva avvisati! L’articolo è scritto molto bene, approfondisce e argomenta la tesi con dovizia di particolari, calcoli, statistiche, ricerche delle Università, una coda di rospo, mescolare tutto per bene e cuocere a fuoco lento per 15 minuti. Penso a Margherita e a noi due genitori che tra 17 anni e 7 mesi anziché abbracciarla perché sta diventando grande le faremo pesare la villa con piscina che non abbiamo potuto comprare. Penso a una coppia che ha nel cuore il desiderio di veder nascere una vita e dopo aver letto un articolo del genere si spaventa e mette tutto in stand-by. La storia del calabrone che secondo le leggi della fisica non potrebbe volare ma lui non lo sa e vola lo stesso è vecchia, ma in questo caso mi sento di consigliare di fare come lui, di non badare agli articoli, alle statistiche ai preventivi. Comprendo che siamo a pochi centimetri dall’essere definiti sprovveduti, ma l’articolo in questione e in generale il mondo spesso si dimenticano di un fattore difficile da calcolare, ma che nella nostra breve esperienza abbiamo già potuto toccare con mano: la Provvidenza. Dove trovarla? Amici, parenti, colleghi, la vicina del piano di sopra, il dirimpettaio dell’appartamento di fronte, il benzinaio in fondo al viale oppure più semplicemente: le ali del calabrone.

carlo.zeme@gmail.com

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