Regole da Prima Comunione

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di Patrizia Ferrando

Prima Comunione e mese di maggio sono un binomio, se non inscindibile, sicuramente tradizionale, quasi come se il risveglio della natura e il biancore di tante fioriture facessero pensare alla freschezza e al candore dei piccoli comunicandi.

Organizzare la Prima Comunione del proprio figlio, o figlia, richiede un certo impegno. Bisogna accordarsi col sacerdote e le altre famiglie riguardo la cerimonia in chiesa, scegliere dove festeggiare e come farlo, fare una lista di invitati, ma anche occuparsi dell’abito e degli accessori, scegliere le bomboniere da donare ai propri ospiti, la torta e i fiori.

Tuttavia, ciò che non bisogna assolutamente dimenticare è il valore spirituale del sacramento e, di conseguenza, non si deve esagerare, altrimenti, oltre a svilire il significato di questa giornata, si perderebbero ogni eleganza e rispetto del buon gusto.

Sia che si decida di fare un cerimonia tra pochi intimi, con parenti stretti e amici più cari, sia che invece si scelga di fare una festa con un numero più elevato di persone, in base a gusti, tradizioni di famiglia e disponibilità, un aspetto imprescindibile è senza dubbio pianificare festeggiamenti in cui alla sobrietà si unisca il benessere di bambini, nonni e di tutte le persone coinvolte in termini d’affetto. Tale punto di riferimento va tenuto presente, ad esempio, quando si dovrà decretare se optare per un rinfresco in casa o in giardino, oppure recarsi al ristorante; nello stilare un menu adatto; nel determinare gli orari e gli eventuali intrattenimenti.

Sobrietà è la parola d’ordine per i vestiti, anche di genitori e invitati. In molte parrocchie oggi si preferisce far indossare a ragazzi e ragazze una tunica essenziale, in modo da evitare qualunque differenza tra loro. Del resto, la tunica bianca simboleggia la semplicità, la luce e la purezza dell’anima che per la prima volta si comunica con Dio.

Per il pranzo o il rinfresco, i maschietti potranno sfoggiare un completo con giacca, senza ridicoli orpelli ma di buon tessuto e taglio impeccabile. Le bambine lasciano più spazio alla fantasia, ma l’ideale resta un abitino bianco o pastello, elegante ma giustamente infantile, con pochi raffinati ornamenti, come un ricamo discreto o un colletto di pizzo.

I cartoncini d’invito devono essere pronti circa tre o quattro settimane prima dell’evento. Si possono poi consegnare personalmente ai propri invitati, oppure spedire per posta. Meno eleganti, invece, risultano la semplice telefonata o il messaggio. Gli inviti appariranno quasi minimali nello stile, senza decori eccessivi, in cartoncino bianco o avorio, stampati o scritti con inchiostro grigio, blu o seppia.

patrizia.marta.ferrando@gmail.com

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