Bardone ci ripensa e si ricandida

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La Cantina “Terre d’Oltrepò” verso nuove elezioni

BRONI – Si terranno martedì 21 febbraio, al teatro “Carbonetti”, le elezioni per il rinnovo del Cda della Cantina “Terre d’Oltrepò” di Broni, caduto dopo meno di un anno dopo le dimissioni di sette consiglieri negli ultimi mesi. E il presidente uscente Enrico Bardone, nonostante le sue perplessità iniziali, ha deciso alla fine di ricandidarsi. L’assemblea dei 600 soci della Cantina era stata convocata inizialmente per il 13 febbraio, ma la concomitanza del secondo giorno delle elezioni regionali ha costretto la dirigenza a spostare di alcuni giorni la riunione e quindi le elezioni. Intanto, ormai da diverse settimane si è aperta la partita delle candidature (il termine è fissato all’11 febbraio): al momento, è sicura la presenza di una lista che fa riferimento al consiglio di amministrazione uscente e tra i candidati, al contrario degli annunci dei giorni scorsi, ci sarà anche il presidente Enrico Bardone. «Avevo molte perplessità a causa soprattutto dell’esito di questa esperienza. – commenta – Ma ho ricevuto tantissime sollecitazioni a ripresentarmi». Si parla poi di una seconda lista, vicina alle posizioni dei consiglieri dimissionari, inoltre, in questi giorni di incontri frenetici e telefonate, sta emergendo la forte preoccupazione di alcuni soci del Casteggiano per la situazione incandescente che riguarda sia la Cantina sia il mondo del vino locale.

Il Cda uscente ha organizzato una serie di incontri zonali, a Santa Maria della Versa, Broni e Casteggio, per spiegare i progetti portati avanti in questi mesi e ha illustrato quelli futuri, in caso di riconferma. «Mi sono subito attivato per capitalizzare al meglio tutte le straordinarie potenzialità che ha questo nostro grande gruppo cooperativo. – sottolinea Bardone – Una cooperativa che non solo ha un ruolo chiave per la sostenibilità economica dei propri soci, ma ha una grande responsabilità anche sul fronte di tutta la reputazione e l’immagine dell’Oltrepò pavese. I valori della cooperazione, il suo legame fondamentale con il territorio di produzione, con i suoi viticoltori sono fattori fondamentali nell’identità della nostra Cantina e riteniamo sia determinante farli emergere in maniera molto più chiara rispetto al passato. Siamo orgogliosi della nostra identità e siamo convinti che mai come oggi l’essere cooperativa possa rappresentare un valore aggiunto in termini di qualificazione dei vini ma anche di sostenibilità economica, sociale e ambientale di un territorio».

Oliviero Maggi

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