Quanto è bello l’italiano

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Al “Civico” di Tortona la festa finale delle Giornate della lingua con centinaia di studenti. “Premiato” il lavoro del Popolo

Come per i pesci il mare era il titolo intrigante dello spettacolo, presentato venerdì 24 marzo, al teatro “Civico” di Tortona, dal liceo “Peano”, in apertura delle “Giornate della lingua italiana e dei dialetti”, promosse dal Centro Studi “Ugo Rozzo”, con il prestigioso patrocinio dell’Accademia della Crusca. Che c’entrano i pesci con la lingua? La citazione è dotta e ricercata, ma pertinente: è la similitudine che usa Dante nel De vulgari eloquentia, il trattato con il quale, di fatto, prende avvio la cosiddetta “questione della lingua”. È toccato, dunque, agli studenti del liceo, provare a mettere in scena la lezione dantesca e ciò che ne è seguito: con letture di impegnativi testi, recita di famose poesie, simpatiche scenette comiche e leggiadre coreografie, i giovani liceali hanno meritato gli applausi di compagni, genitori e autorità presenti. Infatti, all’inizio aveva fatto gli onori di casa il sindaco, Federico Chiodi, compiacendosi per l’iniziativa ed augurandosi che le Giornate possano diventare un appuntamento ricorrente. Anche il Vescovo, Mons. Guido Marini, ricordando le origini toscane della propria famiglia, ha espresso apprezzamento e interesse, non disgiunto da un appassionato richiamo alla Parola, strumento di comunicazione, ma soprattutto di salvezza, che è Gesù Cristo. Sono poi intervenuti brevemente Corrado D’Andrea, dirigente del Settore Servizi alla Persona e alla Comunità che, attraverso il Servizio Cultura, ha supportato il Centro Studi nella realizzazione del progetto, e la dirigente scolastica del “Peano”, Maria Rita Marchesotti.

Sabato 25 marzo, il cortile dell’Annunziata si è animato già di buon mattino: gli studenti dell’Istituto Comprensivo Tortona A erano attesi per primi sul palco del “Civico” nientemeno che da Claudio Marazzini, autorevole storico della Lingua italiana e attuale presidente dell’Accademia della Crusca. A lui, dopo il saluto e l’augurio del vicesindaco e assessore alla Cultura, Fabio Morreale, e di Giuseppe Polimeni, “inventore” e animatore di queste Giornate, ragazze e ragazzi di varie sezioni e classi della scuola secondaria di primo grado hanno presentato, sia in presenza, sia con un bel video, le produzioni giornalistiche e radiofoniche, realizzate grazie alla collaborazione de Il Popolo e di Radio PNR, gli esiti delle autobiografie linguistiche e degli approfondimenti sul dialetto. Lo stesso hanno fatto, più tardi nella mattinata, ragazzi dell’IC Tortona B e dell’Istituto “San Giuseppe”, che, a loro volta, hanno passato il testimone ai giovani dell’ISIS “Marconi”, per continuare, nel pomeriggio, questa “maratona” della lingua e dei dialetti. È difficile sintetizzare in poche righe l’evento, frutto di un poderoso lavoro dei docenti delle scuole cittadine e dei volontari del Centro Studi e trasmettere il clima di festa condivisa che lo ha caratterizzato. Fabio de Vivo, dj di Radio R101, ha “scaldato” la sala, suscitando entusiasmo e offrendo spunti incoraggianti con la sua storia personale (è diventato un conduttore di successo, nonostante la r moscia). Nelle autobiografie linguistiche, accanto all’italiano, sono sfilate, se non tutte, gran parte delle principali lingue del mondo, come “lingue del cuore” (spagnolo, francese, portoghese, greco, rumeno, ucraino, arabo, cinese); lo strano caso della pianta gigante di fagiolo cresciuta in piazza Duomo ha impegnato gli aspiranti giornalisti di tutte le classi a raccogliere testimonianze, pareri, dichiarazioni, lasciando insoluto il mistero; i futuri conduttori radiofonici si sono riascoltati nei podcast; con grande serietà, i cercatori di “radici” del “Marconi” hanno spiegato selezionate ma non scontate etimologie, i parlanti il dialetto tortonese dei nonni si sono esibiti in surreali conversazioni con compagni di lingua straniera. Marazzini, seduto in sala, osservava attento e, a tratti, divertito; prendeva appunti, e al termine delle presentazioni di ciascuna scuola, è intervenuto con complimenti e osservazioni, sottolineature, suggerimenti e rilievi, dichiarando, con la signorilità che lo contraddistingue: «Grazie, perché oggi sono venuto qui a riflettere e imparare».

Luisa Iotti

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