Avis di Sale: 50 anni di cultura del dono

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La sezione ha festeggiato il traguardo con un monumento e il libro “Goccia a goccia”

SALE – Da mezzo secolo la sezione Avis è attiva, ininterrottamente, sul territorio con la sua preziosa opera di volontariato: all’inizio i soci erano 18, oggi sono 345, con una frequenza di prelievi quindicinale ed raccolta di oltre 550 sacche di sangue all’anno. Numeri importanti, che nel 2007 sono valsi la medaglia d’argento al merito della sanità pubblica (conferita a Roma dall’allora ministro della Salute Livia Turco) e che, ancora durante la prima ondata Covid, hanno confermato la determinazione di un gruppo coeso, presieduto da Franco Arzani: «Siamo riusciti, anche durante l’emergenza di marzo, a garantire regolarmente i prelievi – spiega il presidente –, nel rispetto delle norme sanitarie.

Garantiamo questa continuità da 50 anni: la pandemia ci ha costretti a rimandare i festeggiamenti della primavera, che ora, nonostante le restrizioni, abbiamo condensato in una data molto significativa per la comunità. Il 25 ottobre 1970, infatti, veniva effettuato il primo prelievo di sangue a Sale. Allora il presidente era Vittorio Baldi, mancato un paio d’anni fa, cui è seguito Aldo Trovamala, scomparso lo scorso luglio. Dal 1989 ho io l’onore di guidare questa grande famiglia di volontari, che tre volte all’anno distribuisce in paese il giornale “Il nuovo avviso” e sotto le feste di Natale fa arrivare nelle case dei salesi il tradizionale calendario Avis». Domenica scorsa, alla presenza del sindaco Lazzarina Arzani e di altri sindaci della Bassa Valle Scrivia, di Claudio Gariazzo e Piero Merlo – rispettivamente presidenti dell’Avis regionale e provinciale – e della cittadinanza, sono stati premiati volontari che si sono distinti durante il primo periodo Covid.

La cerimonia è stata l’occasione anche per inaugurare, nel “Giardino Donatori di Sangue”, un monumento nato dall’idea di un gruppo di volontari Avis. Alla base di tre archi che si tendono verso il cielo con scritti i tre fondamenti “volontario”, “anonimo” e “gratuito” (come il gesto della donazione), spicca il versetto del libro del Talmud che recita: «Chi salva una vita, salva il mondo intero».

Altri volontari Avis, grazie al contributo del Csva Alessandria e Asti, sono riusciti a dare alle stampe il volume “Goccia dopo goccia”.

La pubblicazione si può trovare nei locali dell’ex Fatebenefratelli, sede della sezione salese.

Alessandra Dellacà

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