Pernigotti: e adesso che cosa succede?

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Oggi scade la cassa integrazione e i lavoratori non sanno ancora quale sarà il loro destino

NOVI LIGURE – Sarà un rientro in fabbrica con prospettive non chiare quello dei 57 dipendenti della Pernigotti, che vedono scadere proprio oggi la cassa integrazione senza avere al momento novità su un possibile rinnovo di 12 mesi. Per la mattinata di venerdì 1 luglio, il Ministero dello Sviluppo Economico ha intanto convocato un “esame congiunto” in modalità video che coinvolgerà la proprietà e i sindacati.

Sarà probabilmente al termine della riunione che si conoscerà l’entrata in vigore o meno della cassa straordinaria di 12 mesi richiesta dall’azienda. Un’ipotesi che al momento sembra però lontana, poiché nel corso dell’ultimo anno i Toksoz non hanno mantenuto alcun tipo di impegno relativo agli ammortizzatori sociali tra turnazione dei lavoratori, investimenti e formazione. «Ci sono state in tutto 3 ispezioni da Roma. – spiega Tiziano Crocco, segretario provinciale Uila Uil – Loro non hanno fatto nulla per far vedere le buone intenzioni rispetto a quanto fatto in precedenza. Non hanno nemmeno acquistato macchinari o firmato contratti per dimostrare di aver sanato in parte gli errori del passato. A me pare ci sia solamente della grande confusione. La verità è che di soldi non ce ne sono più. Perché mai il Ministero dovrebbe concedere la cassa? I lavoratori mi chiamano per sapere cosa devono fare». In caso di mancata apertura di nuovi spiragli di cessione, che al momento non ci sono, l’alternativa sarebbe la chiusura.

Anche in caso di un rinnovo a sorpresa della cassa, la sensazione è che la proprietà turca voglia solamente prolungare l’agonia di una realtà che tra qualche mese, in prossimità di una nuova scadenza, si troverebbe nella stessa situazione. Intanto, la produzione è ferma e i dipendenti non sanno quello che andranno a fare da domani. «L’unico modo per salvare l’azienda è far sì che subentri qualcun altro al posto dei Toksoz. – aggiunge Crocco – È impossibile sperare che l’attuale proprietà abbia l’intenzione di far ripartire tutto. Questi signori vanno cacciati perché sono il male assoluto della Pernigotti».

Luca Lovelli

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