Giornale laboratorio: lo scriviamo insieme a voi

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Ormai non si contano più le tante iniziative che in questi anni sono passate dalle pagine del Popolo per coinvolgere i lettori attorno a un problema che riguarda una città, a un evento che valorizza il territorio, a un’opera di carità da sostenere. Il giornale come laboratorio di idee. Come spazio di discussione e di confronto. Come servizio utile a chi vuole far crescere la comunità in cui vive. Non siamo un tazebao di notizie di cronaca nera: vogliamo essere qualcosa in più. E quando alcune sollecitazioni ci vengono dai nostri sacerdoti allora il settimanale diventa davvero “diocesano”. Noi li ringraziamo per l’attenzione con la qua- le ci seguono e per la passione con la quale collaborano al lavoro della Redazione. Sapete che abbiamo bisogno del loro contributo come dell’apporto di tutti.

Sapete che siamo aperti a suggerimenti e opinioni costruttive (quante opinioni abbiamo ospitato nelle “Lettere”! Quanta persone abbiamo incontrato!).

Il caldo estivo non fiacca il ragionamento. Stavolta, leggete con attenzione ciò che hanno da dirci due preti e poi, se volete, commentate le loro:

DUE PROPOSTE

Fotografa le croci sui nostri monti

Dopo aver letto l’editoriale del 29 giugno che citava alcune dichiarazioni del mondo Cai sull’opportunità di non innalzare più le croci di vetta, il “prete dell’Antola”, don Pietro Cazzulo, ha condiviso con noi una bella idea. Lui che ama i suoi monti, che sale in Antola, fino alla croce, con i suoi giovani e lì li invita a pregare, ci ha detto: «Salviamo le nostre croci!». Ci sono, infatti, anche sui crinali del territorio diocesano tante croci di vetta.

Le avete mai viste? Le avete raggiunte anche voi dopo una camminata? Se siete lettori amanti del trekking, inviateci (a redazione@ilpopolotortona.it) la foto della croce che avete incontrato sul vostro cammino e noi la pubblicheremo!

Bertola: Tortona può fare di più

Don Maurizio Ceriani su questo numero ci racconta che il 19 luglio si celebra la Festa del Piemonte che ricorda la battaglia dell’Assietta del 1747 quando le truppe di Carlo Emanuele III sconfissero i francesi. Una fortificazione sbarrò la strada agli invasori. A progettarla fu Giuseppe Francesco Ignazio Bertola Roveda conte D’Exilles e “Nobile di Tortona”. Possiamo auspicare che, in occasione della seconda Festa del Piemonte, la città il prossimo anno dedichi un ricordo particolare a questo suo straordinario figlio? Oggi ne fa memoria insieme al padre con l’intitolazione di una strada privata, che interseca via Guala. Troppo poco, perché questo è uno dei casi in cui la storia, senza la sua opera geniale, avrebbe preso un’altra direzione e forse non saremmo qui a celebrare la Festa del Piemonte.

Matteo Colombo

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