Sì, viaggiare. Senza per questo cadere nelle tue paure

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Il Covid farà perdere alle agenzie di viaggio oltre il 30% dei guadagni, mettendo a rischio tanti operatori. Un’esperta del settore, Monica Padroggi, ci ha raccontato dove vogliono andare in vacanza gli italiani, Grecia a parte

Viaggiare è sinonimo di divertimento, vacanze e avventura, ma quest’anno tra i settori che più hanno sofferto a causa delle ripercussioni del Covid c’è proprio quello del turismo che ha avuto un brusco e drammatico arresto a causa del lockdown.

Il settore rappresentava, prima del crollo, il 12% del Pil, con un giro d’affari di 146 miliardi. Le stime di Assoturismo parlano oggi di un calo di 260 milioni di presenze turistiche. La stagione turistica è davvero a rischio con pesantissime ripercussioni anche su tutto il commercio. Si cerca di trovare soluzioni come i bonus vacanze, di investire sul “turismo di prossimità” o di inventarsi formule nuove e accattivanti come hanno fatto al “Castello di San Gaudenzio” a Cervesina. Proprio in questi giorni il team dei “Viaggi di Tells” e la squadra di guide turistiche inglesi, che da anni accompagna i visitatori in Italia nelle passeggiate storiche “The Original History Walks”, per far fronte alle mancate partenze dei ragazzi per i viaggi studio estivi in Inghilterra, ha pensato di portare Londra a Cervesina, all’interno del maniero che da anni ospita una struttura alberghiera.

Saranno organizzati due campus ciascuno di due settimane, dal 5 al 18 luglio per studenti dagli 11 ai 15 anni e dal 19 luglio al 1° agosto per i ragazzi del liceo fino a 18 anni, a posti limitati dalle norme anti-Covid, con insegnanti madrelingua che offriranno agli utenti la possibilità di assaporare il fascino del college di Oxford.

Nel comparto turistico, però, nonostante la buona volontà e la creatività, a subire le conseguenze più gravi della crisi sono le agenzie di viaggio, uno dei motori più importanti del settore, che secondo l’Istat subirà perdite ben oltre il 30%, mettendo a rischio molti posti di lavoro.

Tante sono quelle che non hanno ancora riaperto in attesa di una normativa dettagliata ed esaustiva e soprattutto che tutti i Paesi europei riaprano le frontiere agli italiani. Non solo la Grecia, infatti, ha rinviato al 15 giugno l’accoglienza ma anche l’Austria, la Svizzera e altre nazioni hanno voluto prendere delle precauzioni aggiuntive per non rischiare nuovi contagi.

Abbiamo chiesto a Monica Padroggi, titolare della “Speedy Gonzales Tours” di Casteggio, da 25 anni agente di viaggio, di parlarci della sua realtà e di come vede il futuro.

La sua agenzia riaprirà lunedì 15 giugno perché per lei, come per molti colleghi, la responsabilità verso i clienti è e sarà sempre la priorità e ha preferito attendere maggiori disposizioni prima di tornare in negozio.

«Negli ultimi tempi per qualcuno – ha detto Monica – siamo diventati anacronistici, superati dal “fai da te”; per altri siamo “solo” quelli che vendono i villaggi all inclusive e raccolgono le quote per le liste nozze. Per molti, però, siamo ancora i punti di riferimento per organizzare i momenti di svago e soddisfare le esigenze di viaggi più complessi. Abbiamo professionalità, ma soprattutto passione, e in più, come dice uno spot sui social “noi sorridiamo, internet no!”».

«In 25 anni – ha proseguito – ne abbiamo passate tante (guerre, torri gemelle, tsunami, vulcani, terremoti, attentati, crisi economica, fallimenti di tour operator e compagnie aeree…) e le abbiamo sempre superate, con sangue e sudore, e anche con un grande impegno economico, perché, prima del Covid, ogni piccolo evento accaduto nel mondo ha modificato il nostro modo di operare. Il nostro lavoro non termina con la consegna dei documenti di viaggio, ma nell’assistenza continua e nel saper coltivare il nostro tesoro più grande, ossia la fiducia incondizionata dei nostri clienti di cui abbiamo responsabilità civile e anche penale».

Il Coronavirus ha stravolto il lavoro di Monica e della sua collega Ambra e dopo la chiusura al pubblico del 10 marzo è iniziata la parte più difficile cioè riportare a casa clienti business e turisti da ogni parte del mondo, far ricongiungere famiglie e fornire assistenza anche a diversi passeggeri che avevano fatto “da soli”. «La nostra preoccupazione più grande – ha spiegato la titolare della “Speedy Gonzales Tours” – è stata quella di rassicurare che tutto andrà bene, che nessuno perderà i propri soldi, che gli acconti versati saranno impegnati per i viaggi futuri fino alla fine del 2021. Siamo diventati, nostro malgrado, garanti per conto delle compagnie aeree e dei tour operator nei confronti di tutti quelli che ci hanno affidato con fiducia la loro voglia di esplorare il mondo. Ci siamo anche tenuti aggiornate sulle destinazioni, collaborando a cercare soluzioni di turismo diverso, che potranno garantire la sicurezza e, nello stesso tempo, permettere di ricominciare piano piano a spostarsi».

«Il nostro lavoro è orientato soprattutto sull’estero e sui pacchetti vacanze e non tanto sul turismo a due passi da casa – ha aggiunto Monica – e per questo chiediamo garanzie e sostegno. Non puntiamo sull’assistenzialismo, ma sul fatto che sia semplificata la burocrazia e che i finanziamenti siano davvero mirati a risollevare il nostro comparto e per permetterci di guardare avanti con fiducia».

«In questi giorni stanno arrivando chiamate da chi, coraggiosamente e consapevole delle nuove limitazioni, non vede l’ora di ripartire verso mete esotiche o alla scoperta di vari paesi sparsi nel mondo.

La mia speranza – ha concluso la titolare – è che questa nuova realtà, fatta di mascherine e plexiglas, non oscuri i nostri sorrisi e che la nostra esperienza e il nostro entusiasmo ci permettano di lavorare con serenità per regalare ai clienti la realizzazione dei loro sogni».

Daniela Catalano

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