Nei frutteti un bacino contro la siccità

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Il progetto partirà a Val di Nizza nei terreni di Simone Rolandi. Centinaio: «Progetto innovativo che unisce pubblico e privato»

VAL DI NIZZA – L’Oltrepò montano guarda oltre la drammatica situazione di siccità che sta attanagliando il mondo agricolo italiano con un progetto che potrebbe essere di esempio per il comparto, nato dalla collaborazione tra l’azienda agricola “La Valle della Frutta” di Simone Rolandi e un pool di partner pubblici e privati.

In un’area limitrofa al torrente Nizza partiranno nel corso dell’autunno i lavori per la creazione di una vasca di raccolta idrica, su di una superficie totale di circa due pertiche. Un impianto oggi più che mai necessario visti gli ultimi sviluppi metereologici che stanno mettendo a dura prova l’economia del territorio pavese. I partner del progetto sono la Provincia di Pavia (ente capofila), l’Università degli Studi di Pavia, il Sistema Museale Oltrepò Pavese, Ersaf e la Fondazione Sviluppo Oltrepò Pavese. Ai quali si aggiunge Fondazione Cariplo come ente finanziatore del progetto Oltrenatura. In generale si tratta di un’azione di intervento che prevede la costruzione di bacini idrici artificiali che, grazie alla disponibilità degli agricoltori locali, saranno posizionati all’interno di frutteti e verranno utilizzati sia come ausilio all’irrigazione sia come luoghi di riproduzione e rifugio di alcune specie ittiche e anfibie a rischio, soprattutto durante le stagioni più siccitose. L’area individuata per gli interventi è la parte occidentale dell’Oltrepò dove questi fenomeni di prosciugamento sono più marcati. In particolare ci si riferisce ai frutteti che sorgono, non a caso, lungo le sponde dei torrenti Staffora e Nizza i quali rappresentano i corridori primari e secondari della Rete Ecologica Regionale.

«Questo tema è molto attuale. – spiega Simone Rolandi – I frutti che maturano durante il periodo estivo non necessitano di irrigazione, mentre quelli tardivi, come mele e pere, richiedono un apporto idrico importante e diverso in base all’andamento climatico annuale. La costruzione di bacini idrici artificiali eviterebbe il prelievo diretto dall’asta fluviale da parte degli agricoltori per esigenze di irrigazione, garantendo una maggiore portata nei torrenti e una maggiore continuità fluviale anche nei tratti che, solitamente, sono soggetti ad asciutte stagionali, con benefici per tutta la fauna, soprattutto quella ittica». «Una sperimentazione attesa da tempo che ci permetterà di recuperare l’acqua che va via d’inverno per averla in estate: dobbiamo essere in grado di operare con queste soluzioni per evitare emergenze come quella che stiamo vivendo in queste ore drammatiche per il settore primario. – continua Rolandi – I lavori di realizzazione sono attesi per il prossimo autunno, abbiamo dovuto rallentare e quindi posticipare le opere a causa della pandemia».

«Si tratta di un’iniziativa virtuosa che interesserà un’area dell’Oltrepò Pavese in cui è importante recuperare tutta l’acqua a disposizione e che potrà essere da esempio anche per altri. – commenta il senatore Gian Marco Centinaio, sottosegretario alle Politiche agricole alimentari e forestali – Attraverso una positiva collaborazione fra il pubblico e il privato si possono mettere in campo progetti che permetteranno in futuro di non dover più affrontare questa drammatica emergenza».

Mattia Tanzi

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