La vita di fede è un dono di Dio

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L’Eucaristia mensile per gli Uffici di Curia

TORTONA – Mercoledì 21 giugno, gli impiegati degli Uffici della Curia vescovile, alle ore 9, si sono ritrovati nella cappella dell’Episcopio per partecipare alla Messa celebrata dal vescovo nel giorno della festa di san Luigi Gonzaga. Nell’omelia Mons. Marini ha iniziato citando la frase dell’apostolo Paolo, tratta dalla prima lettura del giorno, che recita: “Chi semina con larghezza, con larghezza raccoglierà” e che fa eco alla frase di Gesù: “Chi vorrà salvare la propria vita la perderà, mentre chi la dona la salverà”.

Per spiegare la differenza tra salvare e perdere la vita, il vescovo ha parlato del lago di Galilea e del mar Morto: il primo riceve tanta acqua che poi a sua volta dona, mentre il secondo, a causa di un profondo processo di salinizzazione, trattiene l’acqua e non ospita alcun forma vivente. Ai tempi di Gesù, chi lo ascoltava capiva le sue parole perché conosceva bene queste due realtà della Terra Santa.

«Il segreto della vitalità della nostra esistenza – ha detto – è racchiuso nel fare della propria vita un dono». Chi opera il bene e si dona, infatti, è un cuore che è stato toccato dal Signore, che ha reso possibile una vita di amore e di donazione. «La nostra vita di fede – ha aggiunto – è un dono del quale gioire e rendere lode al Signore». Così come lo è il nostro vivere come un mare che riceve ed è capace di dare.

Solo chi ha incontrato la fede, infatti, ha un cuore capace di amare e di sperimentare la carità. Prima della benedizione, Mons. Marini ha salutato gli impiegati dando loro l’appuntamento a settembre per la ripresa della celebrazione eucaristica mensile.

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