In missione nel nome del Vangelo

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Venerdì sera i giovani del cammino propedeutico del Seminario e i novizi cappuccini hanno fatto esperienza di evangelizzazione “di strada”

TORTONA – Chi avesse attraversato il centro di Tortona nella serata di venerdì 16 febbraio, forse, con meraviglia avrebbe notato la cattedrale aperta, le luci accese e un piccolo gruppo di giovani muoversi in piazza Duomo e nelle vie adiacenti. A farne parte erano i membri del cammino propedeutico del Seminario diocesano e la comunità dei novizi Cappuccini del convento di Tortona scesi in piazza per testimoniare, in un gioioso annuncio e in una forma originale, la loro fede. Accompagnati dai rispettivi formatori – don Claudio Baldo, don Paolo Padrini, padre Pierangelo Chiera e padre Filippo Betzu – tutti insieme hanno dato forma a un’idea del vescovo Mons. Marini e hanno prima organizzato e poi realizzato un’insolita forma di annuncio. Lo aveva già chiesto san Giovanni Paolo II ai giovani della Giornata Mondiale della Gioventù di Denver, nel lontano 1993: “Non abbiate paura di andare per le strade e nei luoghi pubblici, come i primi apostoli che hanno predicato Cristo e la Buona Novella della salvezza nelle piazze della città dei centri e dei villaggi. Non è tempo di vergognarsi del Vangelo (cf. Rm 1, 16). È tempo di predicarlo dai tetti” (cf. Mt 10, 7). Da allora sono sorti vari movimenti e sono state studiate diverse forme di evangelizzazione di strada; ora anche a Tortona è iniziato l’esperimento di andare incontro ai giovani che nel fine settimana “abitano” la notte in piazza Duomo. Avviata timidamente nel novembre scorso, ripetuta poi in una uggiosa notte di dicembre, con venerdì scorso l’esperienza ha raggiunto una forma definita. Alle ore 21 è stata aperta la cattedrale e è stato esposto il S.S. Sacramento, alla gradita presenza di un gruppo di adulti pronti a sostenere con la loro preghiera i missionari, e poi è seguita l’uscita “in missione”. I “missionari”, in piccoli gruppi, avvicinavano i giovani, invitandoli a un “pensiero spirituale” e a una visita in cattedrale, per lasciare un piccolo cero davanti all’Eucarestia in segno di preghiera perenne. In chiesa vi erano anche i sacerdoti per il sacramento della Penitenza. L’attenzione di quanti passavano era attirata da un simpatico coro con vari strumenti, quali saxofono e chitarre, che riempiva di gioia “le vasche” dei giovanissimi tortonesi. Alle ore 23 il rientro in cattedrale per la preghiera di Compieta. I giovani, tornati dalla missione, forse, erano un po’ stanchi e avevano dovuto accettare qualche rispettoso rifiuto ai loro inviti, ma erano tutti profondamente sereni. Un piccolo tassello è stato così aggiunto al cammino di formazione per comprendere che il Vangelo non può essere tenuto nascosto, per paura o indifferenza, poiché non è stato concepito per essere custodito in privato. Gesù, infatti, “è venuto a cercare gli uomini e le donne di questo tempo. Li ha impegnati in un dialogo aperto e sincero, quale che fosse la loro condizione” (S. Giovanni Paolo II).

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