Gli Anemoni colorano i boschi del nostro Appennin

Visualizzazioni: 87

Il giovane biologo Emanuele Repetto di Arquatala ha trovato la varietà “Hortensis”

ARQUATA SCRIVIA – Nel mese di dicembre la rivista specializzata Italian Botanist ha pubblicato un interessante articolo su un fiore violaceo che non era mai stato segnalato in Piemonte: l’Anemone hortensis. A scoprire questo colorato e delicato esemplare è stato Emanuele Repetto, un giovane biologo di Arquata Scrivia, che conosce bene i boschi fra Arquata e Gavi e che, tempo fa durante una delle sue passeggiate, è stato attratto dall’appariscente fioritura primaverile di questa pianta il cui nome scientifico è: Anemone hortensis Linneus subsp hortensis.

«Individuare un elemento nuovo in un luogo che si frequenta regolarmente, regala un’emozione difficilmente illustrabile. È un po’ come conoscere un nuovo aspetto nel carattere di un caro amico. – racconta Emanuele – Questo sentimento è quello che ho provato quando ho notato questo fiore discreto ma molto colorato». Superato lo stupore iniziale, il giovane, con la professoressa Silvia Assini dell’Università di Pavia, ha iniziato l’iter che porta alla segnalazione ufficiale e, di conseguenza, alla pubblicazione del dato scientifico. L’Anemone trovato è un’Asteracea e appartiene alla stessa famiglia di margherite, pratoline, camomilla ed essenze prative ben presente in Italia, soprattutto al centro e al sud, per la presenza di ambienti caldi che ama. Le zone dell’appennino arquatese e gaviese, dove il fiore ha trovato il suo habitat, risentono di un forte influsso mediterraneo che si traduce nella compenetrazione tra elementi tipicamente mediterranei e continentali, se non addirittura alpini, e sono ricchissime di orchidee, più di venti specie presenti nel SIC (Sito di Importanza Comunitaria) dei Calanchi di Rigoroso, Sottovalle e Carrosio. L’altro “anemone” selvatico presente a Serravalle è la Pulsatilla montana che è tipico di ambienti più freschi. L’Anemone hortensis fiorisce all’inizio dellaprimavera, fra febbraio e marzo, e si riconosce quando è in fiore per il colore molto intenso che va dal rosa al viola. La pianta solitamente produce pochi fiori e le sue foglie si perdono facilmente nei prati. Repetto, che dopo la laurea, sta approfondendo i suoi studi all’Università di Milano, è certo che la sua interessante scoperta prova come flora e fauna riescano sempre a trovare habitat adatti dove poter vivere, a patto che gli uomini sappiano tutelarli e difenderli. A quanti amano la natura, lui suggerisce di uscire, prendersi del tempo per muoversi lungo i sentieri delle colline e lasciarsi meravigliare anche dal più piccolo elemento. «Siate umani rispettosi, – esorta – ricordatevi che queste terre erano e saranno qui prima e dopo di voi; preferite guardare un fiore al raccoglierlo e utilizzate con saggezza le risorse che la natura vi dona».

d.c. 

Commenti: 0

Il tuo indirizzo mail non sarà reso pubblico. I campi obbligatori sono segnati con *