Chiara Cordini campionessa di nuoto paralimpico

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La giovane che si allena in piscina a Broni sogna i giochi olimpici

BRONI – Il suo sogno nel cassetto è la partecipazione ai prossimi giochi olimpici paralimpici estivi, in programma dal 25 agosto al 6 settembre 2020 a Tokyo, in Giappone. Stiamo parlando della nuotatrice oltrepadana Chiara Cordini, che si allena ogni giorno allo Sporting Club Broni di via Ferrini, gestito da Sport Management, società fondata a Verona nel 1987 che dallo scorso ottobre ha preso in carico l’impianto natatorio bronese e che gestisce 40 centri in tutta Italia e vanta 120 mila tesserati alle attività didattiche e 3.200 atleti tesserati per le attività agonistiche.

Quattro sono le discipline sportive sulle quali Sport Management è attivamente impegnata: pallanuoto, nuoto, nuoto sincronizzato e triathlon.

Dunque una società altamente qualificata che segue da vicino tantissimi campioni, tra cui la giovane nuotatrice Chiara Cordini, classe 2000, seguita da Davide Polani, tecnico di lungo corso nell’impianto di Broni.

 

I titoli italiani e la partecipazione agli europei

Nelle scorse settimane si è svolta l’ottava edizione dei campionati italiani assoluti invernali ospitati dalla piscina olimpionica Carmen Logo di Bologna e organizzati dalla delegazione regionale Finp Emilia Romagna e dal Dopolavoro ferroviario di Bologna.

Chiara ha strappato ben due titoli italiani nella categoria S6 salendo sul gradino più alto del podio nella gara dei 100 (1’20”58 il tempo), precedendo Caterina Meschini (Ss Lazio Nuoto, 1’42”56) e Ylenia Sola (Pol. Bresciana No Frontiere, 1’49”19), e in quella dei 400 metri stile libero (5’57”30).

Un successo strepitoso per l’atleta e per il suo tecnico.

“Sono contenta – spiega la giovane nuotatrice dopo aver conquistato i due titoli nazionali – soprattutto per i 100 stile perché ho mantenuto il mio tempo e non era così scontato visto che è ormai quasi due mesi che faccio fatica ad allenarmi perché ho un problema alla spalla.

Considerando dunque tutto questo e le condizioni fisiche con cui sono arrivata alle gare sono soddisfatta.

Ora sistemiamo la spalla e poi inizierò il vero lavoro in vista dei prossimi impegni stagionali”.

Chiara era stata protagonista anche nello scorso mese di agosto ai campionati europei, che si erano disputati al National Aquatic Centre di Dublino, in Irlanda.

Non erano arrivate delle medaglie, ma aveva comunque ottenuto risultati di prestigio.

Sesta piazza nei 100 stile libero donne S6 con il crono di 1’20”79 nella gara che ha visto trionfare l’ucraina Yelyzaveta Mereshko (1’11”51); stessa posizione (con il tempo di 5’55”88) nei 400 stile libero donne S6 vinti dall’ucraina Yelyzaveta Mereshko (5’19”64); e infine ottava piazza (39”62) nei 50 stile libero S6 dominati dall’Ucraina grazie a Yelyzaveta Mereshko (32”78) ed a Viktoriia Savtsova (32”79), separate da appena un centesimo.

 

Nuoto paralimpico

La Federazione italiana nuoto paralimpico (Finp) nasce il 25 settembre 2010, per gestire al meglio le competenze della disciplina, tenendo conto dell’evoluzione dello scenario sportivo nazionale e internazionale.

Una scelta dettata dal nuovo assetto organizzativo del Comitato italiano paralimpico (Cip), nonché dall’esigenza di trasferire le discipline paralimpiche all’interno delle rispettive federazioni olimpiche. Alla Finp, il Cip ha demandato, pertanto, la gestione, l’organizzazione e lo sviluppo dell’attività sportiva del nuoto paralimpico, una delle discipline di punta del movimento degli sport disabili, sia in termini di tesserati, sia per quanto riguarda la scia di medaglie conquistate in ambito internazionale.

Già presente ai primi giochi paralimpici della storia, quelli di Roma ’60, il nuoto paralimpico è sempre riuscito nell’obiettivo di creare il giusto ricambio generazionale, assicurando, in questo modo, presente e futuro di questo sport.

Ai giochi paralimpici di Londra 2012, dopo soli due anni dalla sua costituzione, la Finp partecipa con una delegazione di 11 atleti e conquista 7 medaglie, 2 d’oro e 5 di bronzo.

Le paralimpiadi di Rio 2016 hanno rappresentato un ulteriore passo in avanti per il nuoto paralimpico italiano: 21 azzurri convocati – il numero più alto di sempre – che sono riusciti a portare a casa ben 13 medaglie, arrivando quasi a raddoppiare il risultato di quattro anni prima.

Il prossimo anno si va in Giappone e Chiara Cordini potrebbe essere tra le protagoniste.

Gli atleti sono divisi in diverse categorie, da S1 a S13, secondo la loro disabilità: la S1 indica la disabilità più grave, mentre la S13 la meno grave, dunque la categoria di atleti più vicini ai normo dotati.

Franco Scabrosetti

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