Semine primaverili a rischio se non piove

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L’inverno con poche precipitazioni e la siccità dello scorso anno fanno temere il peggio per l’agricoltura del Tortonese e del Novese

ALESSANDRIA – L’apparenza inganna e i campi, in questo periodo, sembrano non avere sete. Basta guardare il grano e anche l’orzo (quest’ultimo un poco più sofferente) che ora non soffrono, perché fa freddo e sono “ferme”.

Il problema siccità è, però, una costante con cui gli agricoltori devono imparare a convivere: l’anno scorso, nel nord Italia è caduto il 40% di acqua in meno.

Oggi i fiumi e i torrenti della provincia di Alessandria si presentano con rive ridotte a spiagge di sabbia, come in estate.

Anche nel Tortonese c’è preoccupazione per la futura irrigazione dei campi e molti pozzi sono a secco: «Ho misurato il livello d’acqua caduta da ottobre scor- so a fine gennaio: – spiega Paola Sacco (nella foto), imprenditrice agricola della tenuta Pelacagna a Torregarofoli di Tortona e presidente di Confagricoltura Alessandria – 230 millimetri contro i 360 degli ultimi 30 anni. Anche nella vicina zona di Sale, in Bassa Valle Scrivia, dove solitamente l’approvvigionamento idrico destava meno preoccupazione, non resta che volgere lo sguardo verso il cielo, sperando che piova».

Le campagne arrivano da un anno e mezzo di siccità e da un autunno decisamente asciutto: «I timori sono le semine primaverili, quando le temperature si alzeranno. – prosegue Paola Sacco – Di fatto oggi non sappiamo ancora cosa coltiveremo in primavera: certo è che, in mancanza d’acqua, il mais o il pomodoro d’industria, che necessitano di essere molto irrigati e che sono destinati a soffrire la siccità estiva, rischiano di lasciare il posto al pisello proteico, al girasole o al sorgo, che non hanno invece grandissime esigenze idriche. È anche vero che, laddove c’è poca acqua, gli agricoltori hanno adottato da anni sistemi di irrigazione con il minor consumo d’acqua possibile, utilizzando per esempio l’irrigazione a goccia».

Un altro grande tema su cui riflettere è poi quello delle nuove frontiere legate al miglioramento genetico di numerose varietà, la cui ricerca, in Europa, ad oggi è confinata nei laboratori: «Recenti studi scientifici spiegano come si potrebbero ottenere, nel giro di pochissimo tempo, risultati importanti non solo in termini di resistenza contro la siccità ma anche contro i parassiti, consentendo all’imprenditore di restare al passo coi tempi dandogli al tempo stesso un poco più di sicurezza, anche economica, considerati i rincari energetici ed i prezzi alle stelle dei concimi».

Alessandra Dellacà

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