Per una stazione senza barriere

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L’impegno dei “Pendolari Novesi” a vigilare sulle normative

NOVI LIGURE – Un percorso di vigilanza intorno alla stazione ferroviaria per far rispettare le normative correnti sull’abolizione delle barriere architettoniche. Questo è il nuovo progetto intrapreso dall’associazione “Pendolari Novesi” che, grazie all’aiuto di alcuni viaggiatori portatori di disabilità, ha iniziato a condividere le informazioni in merito ai problemi della stazione novese. «Un primo obiettivo è stato quello di coinvolgere Rfi e chiedendo loro di attivarsi per sostituire i carrelli porta-carrozzine per non deambulanti che erano ormai vecchi, obsoleti e alle volte non funzionanti. – spiega il presidente dei “Pendolari Novesi”, Andrea Pernigotti – I carrelli sono stati sostituiti con altri di nuova generazione nel giro di pochi giorni dopo la risposta alla mia richiesta, e questo è un segnale positivo da parte di Rfi. Ci sono però ancora molte cose da fare». Le altre criticità segnalate dall’associazione, grazie all’aiuto di volontarie e volontari che hanno aderito all’iniziativa, sono: l’esiguo numero di attraversamenti a raso, posizionati spesso troppo lontani dal fabbricato della stazione; l’adeguamento funzionale dell’altezza delle banchine, anche in ottemperanza delle normativa vigente e l’interfacciamento con i treni di ultima generazione; l’eventuale installazione di ascensori, montacarichi o montascale per permettere a chi ha problemi di passare da un binario all’altro e infine la creazione di percorsi tattili per non vedenti e cartelli informativi in braille. Il progetto, presentato insieme ad alcuni viaggiatori portatori di disabilità e ai consiglieri Enrica Bosio e Paolo Coscia, sarà sottoposto anche all’attenzione del Comune. «L’associazione collabora con l’Amministrazione da sempre. – spiega la consigliera Bosio della maggioranza – Con questo progetto vogliamo abbattere queste barriere che rendono difficile l’accesso al trasporto pubblico, che è un fulcro per i percorsi di autonomia per persone con disabilità. Noi vogliamo che la nostra stazione sia accessibile non solo alle persone con disabilità, ma a tutti». La consigliera ha poi ricordato che la stazione di Novi è abilitata al servizio di trasporto delle persone a ridotta mobilità, con circa 60 utenti al mese che usufruiscono di servizi delle Sale Blu. «Dal punto di vista tecnico, tutto sommato nella stazione di Novi non è poi così complicato abbattere le barriere architettoniche. aggiunge il consigliere pentastellato Paolo Coscia – Basterebbe avvicinare gli attraversamenti a raso e dotare il sottopasso di un montascale, anche di quelli non fissi. L’impegno da parte di Rfi, dunque, dovrebbe essere modesto».

f.r.

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