Nuovi appelli a vaccinarsi

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Mentre imperversa la variante Omicron, sono cambiate le norme di sicurezza: la situazione nelle nostre città, a scuola, sui luoghi di lavoro e la protesta degli studenti

La variante Omicron del Covid-19 è ormai di casa anche nelle nostre province. A dirlo è la cifra dei positivi. Va sottolineato anche l’alto numero di tamponi che quotidianamente vengono effettuati in Italia con lunghe code davanti alle farmacie, pure nelle nostre città e nei nostri paesi. La variante è molto contagiosa e – dicono i medici – anche meno aggressiva in termini di sintomatologia. Questo per chi è vaccinato. Molti rischi – è sempre la scienza e i dati dei ricoveri in terapia intensiva a confermarlo – continuano a correre coloro che ancora non si sono sottoposti alla vaccinazione.

Sul fronte dei vaccini va segnalato il nuovo record di somministrazioni che è stato registrato nell’ultima settimana: dal 10 al 16 gennaio sono state 4.536.748 le dosi somministrate, livello mai raggiunto finora, che ha sorpassato di quasi mezzo milione di unità il precedente picco. Gran parte delle somministrazioni hanno interessato i booster, anche se le prime dosi sono risalite: dopo le 93 mila di sabato, domenica sono state oltre 62 mila, nonostante la giornata festiva. Tutto questo anche grazie alle nuove norme che il Governo ha introdotto i primi giorni dell’anno proprio per contrastare la diffusione del virus e per aumentare il plateau dei vaccinati. Norme che riguardano principalmente il lavoro, la scuola e l’accesso a determinati servizi.

Il ritorno a scuola

Dal 7 al 10 gennaio si è tornati a scuola in presenza in gran parte d’Italia. In particolare l’ultimo decreto ha introdotto nuove regole per la gestione delle quarantene: alla materna, con un positivo in classe, scatta la sospensione delle attività per 10 giorni, mentre alle elementari con un solo caso si applica la sorveglianza, che prevede un tampone al primo e al quinto giorno dalla scoperta del caso, e con due si va in dad per 10 giorni.

Per medie e superiori la norma prevede invece tre diversi step: con un caso di positività si continua ad andare a scuola in presenza e si applica l’autosorveglianza e l’obbligo di mascherine Ffp2; con due casi chi è vaccinato con il booster o guarito da meno di 4 mesi resta in classe, i non vaccinati e i vaccinati e guariti da più di 120 giorni vanno invece in dad; con 3 positivi, tutta la classe resta a casa e segue le lezioni da remoto per un tempo massimo di 10 giorni.

Per gli over 50 è obbligo vaccinale

L’8 gennaio è entrato in vigore l’obbligo di vaccino per tutti gli over 50 residenti in Italia, italiani e stranieri, ad eccezione di coloro che sono esentati per motivi di salute. L’obbligo vale fino al 15 giugno e riguarda anche tutti coloro che entro quella data compiranno 50 anni.

10 gennaio: è lockdown per i non vaccinati

Il certificato verde rafforzato sarà obbligatorio ovunque, tranne che nei negozi e per i servizi essenziali. Parte dunque la stretta sui non vaccinati: sarà obbligatorio il Super Green pass per salire su treni, bus, metro e tutti gli altri mezzi di trasporto, mangiare nei locali all’aperto (oltre che in quelli al chiuso, come già previsto), per entrare in alberghi, andare a fiere, impianti sciistici e tanti altri luoghi di socialità e svago.

Dal 15 febbraio over 50 al lavoro con il Super Green pass

I lavoratori pubblici e privati, compresi quelli in ambito giudiziario e i magistrati, che hanno compiuto i 50 anni, dovranno esibire al lavoro il Super Green pass, che si ottiene con il vaccino o con la guarigione dal Covid. Chi non lo farà non riceverà lo stipendio, ma conserverà il posto di lavoro.

La situazione in diocesi

Nelle città e nei paesi della nostra diocesi i dati di incidenza del virus non si discostano da quelli nazionali. Particolare attenzione è riservata alla situazione ospedaliera che per il momento non registra criticità. Preoccupa la carenza del personale nelle strutture sanitarie e delle case di riposo dovuta ai numerosi casi di positività, per lo più comunque asintomatici. Nelle scuole, si registrano casi di classi in dad, soprattutto nella scuola dell’infanzia e nelle primarie.

Continua l’attività degli hub vaccinali (di alcuni diamo notizia nelle cronache, ndr) e in particolare l’Asl di Alessandria ha stabilito alcune date in cui sarà possibile accedere direttamente ed effettuare la vaccinazione per gli over 12 per prima dose, soggetti con obbligo vaccinale o Green pass in scadenza entro 72 ore: a Tortona nei giorni 20, 22, 24, 27, 29, 31 gennaio dalle 9 alle 12 e a Novi Ligure nei giorni 20, 21, 22, 24, 25, 26, 27, 28, 29, 31 gennaio dalle 9 alle 12.

A Tortona la protesta degli studenti

Nella mattinata di venerdì 14 gennaio un gruppo di studenti del liceo “Peano” e dell’istituto “Marconi” che hanno aderito allo sciopero nazionale indetto dall’unione degli Studenti, si è recato presso il palazzo municipale e ha incontrato il sindaco Federico Chiodi. Il primo cittadino ha ascoltato i motivi della protesta relativa alla gestione, da parte del Governo, dell’emergenza sanitaria nelle scuole e nel trasporto pubblico, e le richieste per risolvere i problemi strutturali degli edifici scolastici. In particolare i ragazzi hanno chiesto di poter effettuare screening Covid gratuitamente, che siano fornite loro mascherine Ffp2 e che sia riattivato il tracciamento dei contagi. Il sindaco li ha ringraziati, assicurando loro che si farà portavoce di queste istanze presso gli enti competenti, a iniziare dalla Provincia di Alessandria che gestisce gli immobili scolastici delle superiori in città, la Regione Piemonte e l’ASL: «È giusto che gli studenti facciano sentire le loro ragioni, avanzando richieste che in molti casi appaiono sicuramente ragionevoli. Il compito degli amministratori locali è anche quello di dare voce ai cittadini anche presso gli enti superiori e fare in modo che siano ascoltati».

Marco Rezzani

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