Le suore di Sale compiono 100 anni

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L’Aic ha ricordato l’anniversario della fondazione delle Piccole Figlie del Sacro Cuore di Gesù

SALE – Venerdì 22 marzo l’AIC ha ricordato il centenario dalla fondazione della congregazione delle Piccole Figlie del Sacro Cuore in un incontro al teatro “Sociale”. La presidente dell’AIC, Annabona Cavalli, ha sottolineato il significato del titolo dell’incontro: “La radice dell’albero”. Come la radice, infatti, è bene ancorata al terreno, così lo sono le basi della congregazione che è cresciuta con un tronco robusto e con una chioma che si è allargata rigogliosa. Sono state aperte scuole in tanti luoghi, asili, case di riposo, missioni all’estero, oltre alla presenza attiva negli oratori e negli ospedali, sempre con lo spirito dell’amore, dell’accoglienza, del sostegno ai più fragili. Il saluto di suor Pia Villiger, Madre generale dell’ordine, ha messo in evidenza l’amore verso il Sacro Cuore e verso i più umili e indifesi e la donazione totale di se stessi. Sono state ricordate le figure più rappresentative della congregazione: i fondatori mons. Amilcare Boccio e madre Guglielmina Remotti. Annafausta Chiesa e Daniela Sicbaldi ne hanno tratteggiato brevemente la biografia, evidenziando le caratteristiche dominanti: la dolcezza mista alla decisione, la spiritualità mista alla determinazione nel portare a termine questo progetto dell’unione nel nome del Sacro Cuore. Suor Nadia ha illustrato la spiritualità dei fondatori, basata sulla fiducia e sull’amore, forte e generoso, capaci di creare fiducia. Amore e fiducia insieme hanno dato vita alla divina dolcezza che vince tutto. Sono state tratteggiate anche quattro figure fondamentali nella vita dell’Istituto: Madre Rosalia, segretaria generale dal 1925, insegnante rigorosa ma accogliente; suor Paola, insegnante amatissima e poetessa; madre Angiolina, la prima donna a ricevere la Ruota d’argento 2009. È stata una celebrazione basata sui ricordi di tanti allievi che si sono succeduti nei 70 anni in cui la scuola ha operato, come scuola media e poi magistrale, offrendo a tanti giovani del paese, e non solo, la possibilità di compiere un percorso di studi ampio e formativo ed è stata anche l’occasione per rivedere volti di persone legati ai ricordi di gioventù.

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