«I luoghi della cultura devono rinascere»

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Il “Carbonetti” ha partecipato a “Facciamo luce sul teatro”

BRONI – Lunedì 22 febbraio, dalle 19.30 alle 21.30, anche il Teatro “Carbonetti” di Broni è stato illuminato.

Chi è transitato da via Leonardo da Vinci si sarà chiesto il perché, essendo i teatri chiusi per le ben note disposizioni in materia di contenimento del Covid. Era illuminato, ma ovviamente vuoto.

Il “Carbonetti”, come decine e decine di strutture in tutto il Paese, ha aderito all’iniziativa “Facciamo luce sul teatro”, promossa dall’U.N.I.T.A. (Unione Nazionale Interpreti Teatro e Audiovisivo) che ha invitato i teatri d’Italia ad accendersi, a un anno circa di distanza dai provvedimenti che hanno disposto la chiusura dei teatri.

«Lo abbiamo fatto – spiegano il sindaco di Broni Antonio Riviezzi e il presidente dell’Associazione “Amici del teatro Carbonetti” Marco Rezzani – per ribadire l’importanza culturale e sociale del teatro e per far nostra la preoccupazione per la crisi che coinvolge centinaia di operatori del mondo dello spettacolo e delle loro famiglie. Per chiedere che, nell’assoluto rispetto delle norme che presiedono alla tutela della salute, si faccia di tutto per giungere il prima possibile ad una riapertura in sicurezza di questi luoghi».

«Lo abbiamo fatto – concludono – per sottolineare che il teatro, anche il nostro, non è scomparso, ma è vivo e non appena si potrà, ripartirà con ancora più vigore e passione. Il “Carbonetti” è pronto anche a utilizzare la bella location dei giardini di Villa Nuova Italia, che la scorsa estate hanno ospitato la stagione estiva. Lo abbiamo fatto per dire ancora una volta di più che la luce della cultura e del teatro deve rimanere accesa, come un faro nella notte. Sempre, per tutti».

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