“Hsl Derthona”: è di nuovo doppietta!

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La squadra vince per il secondo anno consecutivo campionato e coppa Italia

Dopo l’anno funesto del 2016 ritorna nella leggenda

TORTONA – Passare dalla storia alla leggenda è un percorso che richiede ben più di due anni, ma per quanto fatto in questo breve lasso di tempo, dalla nascita della nuova società, avvenuta appena nell’estate 2016, ad oggi, si può dire che l’Hsl Derthona sia quantomeno all’epica. Perché è una bellissima narrazione di sport e di passione raccontare come una società abbia conseguito finora soltanto successi, vincendo ben quattro competizioni in due anni, ovvero il 100% di quelle a cui ha partecipato.

Due doppiette, campionato e coppa Italia, sia in Prima Categoria nel 2017/18 sia in Promozione nel 2018/19, salendo rapidamente le tappe e arrivando con un salto doppio a suon di vittorie dal campionato di Prima Categoria all’Eccellenza, la massima serie regionale, riavvicinando il calcio tortonese al livello che compete alla sua storia e al suo pubblico. La nuova società quindi ha prima riannodato i fili con la storia gloriosa e ultracentenaria del Derthona fbc 1908, cancellato dai debiti nell’estate funesta del 2016, quando per un anno la tifoseria restò senza calcio.

E poi ha scritto due pagine annuali di epica sportiva che resteranno indelebili, come le due salvezze dell’fbc in Serie C1 negli anni Ottanta, avvicinandosi così alla leggenda, poiché in Piemonte, ma probabilmente in tutta Italia, non esiste nessuna società capace di vincere tutto il possibile in soli due anni di esistenza. E con una storia di passione accanto a quella di sport, poiché il progetto nasce dal basso, dalla tifoseria. Il trust di azionariato popolare che supportava il vecchio Derthona fbc ha infatti preso l’iniziativa di costruire la società, nel forzato anno sabbatico 2016: prima i contatti con le istituzioni e la federazione, poi con la realtà del Villaromagnano che mise a disposizione il titolo sportivo, in un’operazione che la tifoseria vide favorevolmente perché avvenuta dopo la sparizione del Derthona originario, quindi come soccorso esterno e non come fusione con chi aveva fatto concorrenza cittadina al Derthona stesso quando era ancora vivo.

Poi l’incontro con un imprenditore pavese diede il via al-l’operazione con l’iscrizione alla Prima Categoria e poco importa che costui si dileguò nel giro di pochi mesi: ormai la macchina era in moto e la media di 500 persone al “Fausto Coppi” fece in breve del pubblico di Hsl la sesta realtà in Piemonte, dietro soli capoluoghi di provincia e club professionistici. Tale passione non poteva lasciare indifferenti né svanire per difficoltà economica e i dirigenti del trust si industriarono a trovare nuovi finanziatori, anche di modeste disponibilità, fino all’incontro con l’imprenditore Beniamino Gavio, che ha dato più stabilità e prospettiva al progetto, impersonato nell’investitura di Fabio Toso, un fondatore del trust e dipendente del gruppo imprenditoriale tortonese, come presidente dell’Hsl.

Il direttore sportivo Luca Sacco ha subito allestito un roster competitivo, attirando tanti giocatori da categorie superiori, molti dei quali del territorio tortonese e quindi capaci di sposare il progetto con grande attaccamento: ma è solo con l’avvento in panchina del tecnico Luca Pellegrini che arriva la svolta, nel dicembre 2017. Da allora, solo una sconfitta ininfluente in Coppa Italia e appena due in campionato, nella presente stagione. Nulla di scontato però nell’ottenere i successi. Nel 2018 il campionato fu deciso allo spareggio, quest’anno la promozione è stata conquistata all’ultima giornata: segno di mentalità da grande squadra, puntuale negli appuntamenti che contano, accanto a una cifra tecnica di grande spessore nei singoli, a una preparazione atletica invidiabile, a una versatilità tattica raramente vista a queste latitudini di categorie calcistiche. Oltre a un entusiasmo che coinvolge la città, come testimoniano gli oltre 1100 spettatori all’ultimo turno decisivo del campionato di quest’anno, ripagati con piena soddisfazione dei novanta minuti in cui ogni domenica non arrestano cori e tamburi.

Stefano Brocchetti

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