Flavescenza dorata: come combatterla?

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Il convegno alla Fondazione Riccagioia di Torrazza

TORRAZZA COSTE – Torna anche in Oltrepò l’allarme per la flavescenza dorata, una delle malattie più comuni della vite, trasportata da un insetto, lo Scaphoideus titanus, che punge la foglia e porta alla morte della pianta. Il contenimento della patologia e le modalità di intervento sono stati al centro del convegno che si è svolto martedì salla Fondazione Riccagioia di Torrazza Coste, promosso da Coprovi, Cantina “Terre d’Oltrepò” e servizio fitosanitario della Regione Lombardia, alla presenza di tecnici, agronomi e produttori. I tecnici hanno spiegato che la Regione intende adottare, a differenze delle altre zone del Nord Italia, una strategia di contenimento per prevenire gli effetti della malattia. Quindi, mentre restano obbligatori il monitoraggio delle viti e i trattamenti per debellare l’insetto vettore, è sempre consigliato l’estirpo delle piante infette, che diventa obbligatorio in caso di risultati positivi degli esami di laboratorio o di analisi del rischio fatto dal servizio fitosanitario. E questo riguarda anche la rimozione dei vigneti che risultano colpiti dalla flavescenza. Gli organizzatori del convegno hanno poi distribuito ai produttori un opuscolo dove è spiegato come riconoscere i sintomi della malattia sulla vite e le modalità di intervento. Pur se la situazione non è emergenziale «bisogna prestare molta attenzione perché questa malattia potrebbe mettere a rischio l’importante patrimonio viticolo del territorio oltrepadano» – ha sottolineato la Coprovi. Mentre il presidente della cantina “Terre d’Oltrepò”, Lorenzo Callegari, ha ribadito come «queste iniziative siano importanti perché ci aiutano a difendere la qualità delle nostre uve in modo da poter poi produrre vini di altrettanta alta qualità».

Oliviero Maggi

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