Donne in Dialogo

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In occasione della Celebrazione della Giornata internazionale
della donna, il Cif di Tortona ha deciso di realizzare un pomeriggio
in cui figure femminili di cultura e religione diverse mettono
a confronto le proprie esperienze. Venerdì 10 marzo, alle ore 17,
in Biblioteca, le protagoniste saranno introdotte dalla presidente
del Cif cittadino, Monica Graziano.

Era il 1944, anno orribile per l’Italia, ormai in ginocchio politicamente ed economicamente, ancora in guerra civile, divisa tra occupazione tedesca al Centro-Nord e presenza alleata al Sud; proprio nell’ottobre di quell’anno un gruppo di donne cristiane costituisce il Cif, Centro Femminile Italiano, per contribuire, con altre associazioni femminili (Unf – Unione Femminile Nazionale e Udi – Unione Donne Italiane) alla ricostruzione del Paese, attraverso la partecipazione democratica, l’impegno di promozione umana e di solidarietà. È solo nel 1946 però che le donne italiane ottengono il diritto di voto e solo nel 1948, con l’entrata in vigore della Costituzione repubblicana (che anch’esse hanno contribuito a scrivere), diventano pienamente “cittadine”.

In questo anno in cui ricorre il 75° anniversario della Costituzione, proprio il tema della cittadinanza femminile sarà al centro dell’iniziativa promossa dal Cif tortonese per celebrare la Giornata Internazionale della Donna 2023.

Venerdì 10 marzo, alle ore 17, nella sala della Biblioteca civica, con il patrocinio del Comune di Tortona e la collaborazione del Meic (Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale), il Cif propone a donne di diversa cultura e religione di dialogare tra loro e con il pubblico, in una prospettiva interculturale che, muovendo dal vissuto quotidiano, permetta di apprezzare gli eventuali, differenti approcci ai principali aspetti della vita (matrimonio e famiglia, compiti educativi e di cura, partecipazione politica e civica, impegno sociale, culturale e religioso) e, contestualmente, consenta di superare le diffidenze e, soprattutto, gli stereotipi che, spesso, ancora sopravvivono negli ambienti di vita. Il dialogo è lo strumento fondamentale per conoscersi, per capirsi, per confrontarsi e persino scontrarsi. Se, in ogni occasione, privata e pubblica, a livello locale, nazionale o internazionale, per le più banali questioni familiari come per le relazioni strategiche mondiali si cercasse davvero il confronto dialettico, non dovremmo, dopo la devastante esperienza della seconda guerra mondiale, assistere al ripetersi di guerre sciagurate, e quella “convivialità delle differenze”, che per don Tonino Bello era – ed è – sinonimo di pace, non sarebbe più un’utopia ma una realtà. Le donne sono “dialogiche” per natura, perché sono generatrici di vita e di amore e credono nella pace “a prescindere”. Per questo obiettivo, anche il Cif vuol fare la sua piccola parte, nel solco della sua storia e nello sforzo dell’impegno attuale per “promuovere con altri credenti, in modo fraterno e conviviale, il cammino della ricerca di Dio; considerando le persone di altre religioni non in modo astratto, ma concreto, con una storia, dei desideri, delle ferite, dei sogni”, secondo l’auspicio di Papa Francesco.

Luisa Iotti

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