Beato Francesco Faà di Bruno

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Il 27 marzo ricorre la memoria liturgica del beato Beato Francesco Faà di Bruno, ufficiale, matematico e sacerdote. Nacque ad Alessandria il 29 marzo 1825 dalla famiglia dei marchesi di Bruno, ricca di gloriose tradizioni e di personaggi illustri. Terminati gli studi classici, intraprese la carriera militare e a 24 anni era capitano di Stato Maggiore.

Salito al trono, Vittorio Emanuele II lo nominò precettore di matematiche dei Principi Umberto, futuro Re d’Italia, e Amedeo e fu inviato a Parigi dove frequentò la Sorbona.

In seguito, però, la sua nomina non fu approvata a causa delle correnti anticlericali allora dominanti e lui fu incaricato di compiere rilievi topografici in Liguria. Il 14 marzo 1853 prese la decisione di dimettersi dalla carriera militare dopo aver rifiutato di battersi a duello con un altro ufficiale che l’aveva deriso per le sue convinzioni religiose. Tornò a Parigi e nell’ottobre del 1856 si laureò in Scienze Matematiche e Astronomiche con due tesi. Il Ministero della Pubblica Istruzione lo autorizzò a tenere corsi di astronomia, scienze fisiche e matematiche all’Università di Torino, ma non gli assegnò mai la cattedra. Fondò nel 1859 l’Opera di Santa Zita per le donne di servizio e altre opere di assistenza sociale ed educativa, cercando di aiutare giovani e anziane in difficoltà.

Aprì anche l’emporio cattolico, una tipografia e una lavanderia a vapore. Promosse la costruzione di bagni pubblici e di cucine economiche; ideò anche apparecchi di astronomia, fisica, elettronica. Fondò un liceo privato per le nuove leve che avrebbero dovuto guidare il Paese. Costituì a Torino la prima Biblioteca Mutua Circolante per la diffusione di libri religiosi e scientifici con modica spesa. La Biblioteca fu apprezzata da Leone XIII che nel 1879 la benedicesse. Fu socio attivo nelle Conferenze di San Vincenzo a Parigi e a Torino e ne fondò una in Alessandria.

Costruì la chiesa di Nostra Signora del Suffragio, centro di preghiera specialmente per i caduti di tutte le guerre e progettò il campanile che è un vero miracolo di statica. A Torino introdusse il mese dei morti e l’adorazione notturna per soli uomini. A 51 anni, il 22 ottobre 1876, fu ordinato sacerdote a Roma, per intervento diretto di Papa Pio IX e compì un intenso ministero sacerdotale. Il 16 luglio 1881 istituì la congregazione delle Suore Minime di Nostra Signora del Suffragio. Morì a soli 63 anni di età, dopo appena cinque giorni di malattia, forse per un’infezione intestinale, il 27 marzo 1888, due mesi dopo l’amico don Bosco. Le sue spoglie dal 1925 riposano nella chiesa da lui fondata a Torino.

Fu beatificato nel primo centenario della morte, il 25 settembre 1988. È patrono del Corpo degli Ingegneri dell’Esercito Italiano.

Daniela Catalano

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