E adesso l’Irpef

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Di Cesare Raviolo

Entro lunedì 30 giugno dovranno essere eseguiti i versamenti Irpef (acronimo di Imposta sul Reddito del- le Persone Fisiche) derivanti dalla dichiarazione dei redditi, a titolo di saldo per l’anno 2024 e prima rata di acconto per il 2025. È possibile eseguire i versamenti anche entro il 30 luglio prossimo, ma con una maggiorazione dello 0,40% a titolo di interesse. L’acconto è dovuto se l’imposta dichiarata, al netto di detrazioni, crediti, ritenute ed eccedenze, è superiore a € 51,65; deve essere versato in una o due rate, a seconda dell’importo, con un unico versamento, entro il 30 novembre dell’anno successivo a quello d’imposta, se l’acconto è inferiore a € 257,52 o con due rate (rispettivamente del 40% entro il 30/6 e del 60% entro il 30/11) se l’acconto è pari o superiore a € 257,52. L’Irpef è un’imposta progressiva, personale e diretta che interessa le singole persone fisiche. Colpisce i redditi fondiari derivanti da fabbricati e terreni, da capitale, da lavoro dipendente (inclusi i redditi assimilati e di pensione), da lavoro autonomo, di impresa e diversi, prodotti dalle per- sone fisiche residenti e non residenti (per i redditi prodotti in Italia) nel territorio dello Stato. Dal 1° gennaio 2024 sono previsti 3 scaglioni di reddito e altrettante aliquote da applicare alla base imponibile: 23% per redditi fino a € 28.000; 35% per redditi superiori a € 28.000 e fino a 50.000; 43% per redditi che superano € 50.000. A partire dal 2024 sono totalmente esentati dal versamento delle imposte lavoratori dipendenti e autonomi titolari di redditi, rispettivamente, fino a € 8.500 e a € 5.500. L’Irpef rappresenta, almeno in termini quantitativi, la principale imposta erariale italiana: nel 2024, infatti, ha fornito un gettito di oltre 236 miliardi di euro, pari a più del 67% dell’intero gettito delle imposte dirette che, nello stesso anno, è stato quasi di 349 miliardi, ossia circa un terzo dell’intero gettito fiscale dello Stato. È l’unica imposta progressiva prevista dall’ordinamento tributario vigente, anche se l’art. 53 Cost. afferma che “il sistema tributario è informato a criteri di progressività”. Questo è un concetto chiave del sistema fiscale italiano: più alto è il reddito, maggiore sarà l’imposta da pagare. È stato in- trodotto dai Padri costituenti per garantire una distribuzione equa del carico fiscale, così da ridurre le disuguaglianze economiche e promuovere la coesione sociale; purtroppo, la progressività si è attenuata nel corso degli anni e la sua funzione ridistributrice va perdendo efficacia.

raviolocesare [at] gmail.com

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