Da Cegni a Pian della Mora
Di Pier Luigi Feltri
Cegni è un piccolo borgo in pietra dell’alta Valle Staffora, con solidi muri segnati dal tempo che conservano l’atmo- sfera raccolta e autentica delle zone di montagna: stretti vicoletti, un antico lavatoio, la chiesa parrocchiale. I suoi abitanti sono custodi della ricca tradizione musicale e folkloristica legata al territorio delle Quattro Province. Si colloca infatti qui la patria dei più famosi pifferai, interpreti di melodie antiche, che animano le feste locali e accompagnano le danze della tradizione: la Monferrina, l’Alessandrina, la Giga. Tra le manifestazioni più suggestive spicca il Carnevale Bianco, una festa che si celebra con maschere e rituali unici, due volte l’anno: il Sabato Grasso e il 16 agosto. Da Cegni si può intraprendere una piacevole passeggiata verso Pian della Mora (1380 m.), seguendo un sentiero che si inoltra nella selva silenziosa e ombrosa, tra faggi alti e pinete profumate. In questo periodo il sottobosco è vivace di colori: le fioriture spontanee punteg- giano il margine del sentiero e si alternano ai muschi, mentre sotto i pini si notano i numerosi acervi, gigantesche cupole di aghi costruite dalle formiche. Dopo circa 45 minuti di salita si giunge a Pian della Ciappa. Il bosco si apre qui in una piccola radura fiorita e si specchia nelle acque limpide di un laghetto, popolato da numerosi pesci e girini. Nei pressi della pozza ecco un bivacco, sempre aperto e non custodito, dotato di una sorgente e di un’area barbecue. Sulla facciata è affissa una targa che racconta la sua storia singolare: “Ieri, casetta ideata e costruita nel primo Novecento a custodia e sede della dignitosa povertà di due singolari creature: Antonio e Maria, sposi il 20 maggio 1886. Oggi, riordinata e resa atta ad offrire rifugio a meno poveri, nomadi per diletto”. L’interno è ben tenuto, dotato di un tavolo, di panche e di una stufa a legna. Ripreso il cammino nel bosco, dopo circa altri 60 minuti si sbuca a Pian della Mora, un ampio prato che si distende sul crinale, lungo l’antico tracciato della Via del Sale. Uno snodo naturale sui sentieri che collegano l’Oltrepò alla Liguria, ma anche un luogo di contemplazione, con ampi panorami impreziositi dalle numerose orchidee spontanee. Sorge lassù, ai limiti del bosco, il Rifugio Azzaretti; anch’esso non gestito, ma sempre aperto e attrezzato come il precedente, che supera per dimensioni. Oltre che da Cegni, Pian della Mora è raggiungibile anche salendo da Castellaro di Varzi, oppure da Forotondo, in Val Curone.
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