San Marziano insegna la fedeltà a Cristo, unica Parola di salvezza

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Mercoledì scorso la giornata del cardinale Angelo Bagnasco a Tortona: con i sacerdoti e i diaconi, i ragazzi del seminario, Il Popolo e la celebrazione del pontificale

TORTONA – A distanza di una settimana, rimane vivo il ricordo della gioia e della solennità che hanno contraddistinto mercoledì 6 marzo, quando Tortona e la Diocesi hanno celebrato il patrono san Marziano. Alla festa in onore del primo vescovo e martire della Chiesa tortonese si è unito con grande devozione il cardinale Angelo Bagnasco che ha trascorso l’intera giornata in città.

In mattinata ha celebrato l’Ora media con i sacerdoti e i diaconi diocesani e ha donato loro una profonda riflessione sull’essenza e sul ruolo del presbitero oggi, poi ha pranzato insieme a loro in un clima di semplicità, amorevolezza e fraternità.

Nel primo pomeriggio ha concesso un’intervista al direttore del settimanale diocesano Il Popolo, dopo ha incontrato i ragazzi del corso propedeutico in seminario e infine, ha presieduto il solenne pontificale. In tutti questi momenti, come ha affermato il vescovo Mons. Guido Marini, nei ringraziamenti alla fine della celebrazione, «la sua è stata una presenza davvero bella e significante, la sua parola è stata puntuale, sapiente e illuminante».

Il vescovo, all’inizio della Messa, ha avuto parole di commossa gratitudine per il cardinale, con il quale ha un legame di profonda e antica amicizia, perché ha accolto con grande disponibilità l’invito «a venire in questa bellissima ma piccola realtà quali sono Tortona e la Diocesi». Pur avendo ricoperto ruoli di grande prestigio – prima come Arcivescovo a Genova, poi come presidente della Conferenza Episcopale Italiana e infine presidente del Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa – «si è comportato proprio come il Signore che ha scelto il piccolo, – ha sottolineato Mons. Marini – e ha avuto una particolare predilezione per noi piccoli. Questo ci riempie di gioia, di stupore e anche un po’ di commozione».

Pensieri di stima e affetto sono stati rivolti dal Pastore diocesano anche ai due vescovi emeriti: Mons. Martino Canessa che ha voluto essere presente e ha concelebrato e l’Arcivescovo Mons. Vittorio Viola, entrambi sempre nel cuore della Diocesi e ricordati nella preghiera.

Dopo la mattinata con il cardinale alla quale erano presenti numerosi sacerdoti e diaconi, un altro significativo momento è stato quello del primo pomeriggio quando ha incontrato in Seminario i ragazzi del cammino propedeutico, in modo informale ma molto profondo, familiare e capace di trasmettere una grande solidità. Dalle parole del porporato sono emerse le linee essenziali della formazione: un seminarista non è tale solo durante le ore di permanenza in seminario ma il suo è uno stile. Il seminario non è, dunque, un luogo ma uno stile per prepararsi al sacerdozio. Con parole pacate, semplici, profonde, il cardinale ha ricordato che solo l’intimità con Gesù, il cuore a cuore, è ciò che forma davvero il seminarista, preparandolo a un sacerdozio vivo e fecondo.

Mons. Guido Marini, all’inizio ha presentato i giovani che stanno seguendo il cammino, mentre al termine, il rettore don Claudio Baldi ha ringraziato il cardinale per la sua presenza e lo ha invitato a ricordare nella preghiera la realtà del seminario, garantendo a sua volta di pregare per lui. Erano presenti anche il direttore spirituale don Paolo Verri e don Paolo Padrini.

Nel pomeriggio non è mancato il tradizionale momento di preghiera presso la cappella sul luogo dove il santo patrono fu martirizzato. A guidarla è stato don Matteo Fiorani.

Alle ore 18, nella cattedrale gremita, ha avuto inizio la solenne concelebrazione e ad accogliere la processione sacerdotale sono stati i canti delle Corali della Cattedrale e “San Luigi Orione” del santuario della Guardia, unite per l’occasione, dirette da Enrico Vercesi, accompagnate all’organo da Daniele Sozzani Desperati, mentre Daniela Menditto ha diretto l’assemblea.

Nell’omelia il Cardinale si è soffermato sull’essenza profonda della fede che trova in san Marziano un valido testimone e un esempio sempre attuale e che affonda le sue radici in Cristo, il Figlio di Dio che ha dato la vita per salvare il mondo.

Prima della solenne benedizione, ha preso la parola il vescovo Guido che ha voluto salutare e ringraziare per la loro presenza tutti i sacerdoti a cominciare dal vicario generale e dal pro vicario, ricordando in particolare il parroco di Mede, don Renato Passoni, che condivide con la Diocesi la devozione a san Marziano, al quale è intitolata la sua parrocchiale e poi i diaconi permanenti, le religiose e i religiosi, tra cui il padre provinciale dei frati cappuccini presente a Tortona. Un saluto molto cordiale lo ha riservato alle numerose autorità civili e militari, tra cui il Prefetto di Alessandria Alessandra Vinciguerra, il sindaco Federico Chiodi con alcuni membri dell’Amministrazione comunale e il Gonfalone cittadino, il presidente della Provincia di Alessandria Enrico Bussalino. Mons. Marini ha rivolto un affettuoso pensiero anche agli Ordini cavallereschi, alle associazioni, alle varie realtà ecclesiali con i loro rappresentanti e a tutti i fedeli convenuti numerosi. Ha poi rivolto un ringraziamento speciale a un gruppo di uomini e donne che proprio in quest’occasione hanno iniziato ufficialmente il loro servizio in cattedrale e che insieme costituiscono il “Collegium Marcianum” il quale «offrirà un piccolo ma significativo servizio nella cattedrale, cercando di essere il volto bello e accogliente della nostra realtà ecclesiale locale».

Dopo la benedizione il cardinale, i vescovi e tutti i sacerdoti si sono recati processionalmente davanti all’urna di san Marziano e camminando hanno intonato l’inno al santo che è stato musicalmente realizzato da Enrico Vercesi ed eseguito per la prima volta. Davanti al santo la recita corale della preghiera composta dal vescovo Guido per implorare da lui protezione e sostegno. Al termine il card. Bagnasco, Mons. Marini e Mons. Canessa si sono portati sul sagrato per salutare personalmente i presenti, al tramonto di un giorno davvero speciale, profumato di santità.

Daniela Catalano (Foto: Luigi Bloise)

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