Mensa per i poveri: esperienza solidale

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Il “grazie” di alcuni volontari impegnati a dicembre

TORTONA – Il servizio mensa solidale da lunedì 11 febbraio riprende presso la sede storica del convento dei Cappuccini, dopo il periodo di “migrazione obbligata”, iniziato nel novembre scorso.

Il servizio dei frati, forse poco conosciuto dai tortonesi, rivolto a persone con problemi economici e che hanno difficoltà anche a procurarsi il cibo, ha un valore che va oltre il semplice atto assistenziale, ma si pone come prima linea nell’immagine della Chiesa «ospedale da campo» di cui parla Papa Francesco. Nei giorni in cui loro sono stati assenti si sono mobilitate diverse forze di volontariato che hanno preso in carico il servizio.

Per prima la parrocchia del Duomo, che ha messo a disposizione gli spazi in via Perosi, poi il Comune di Tortona, l’istituto “Santachiara”, la Casa di Accoglienza con la preziosa collaborazione di un nutrito nucleo di volontari che, nel periodo di chiusura delle mense pubbliche, oltre alla distribuzione dei pasti, ha collaborato nel- la preparazione delle pietanze, insieme ad alcune signore della Comunità Pastorale “San Marziano”, al “Club delle fornelle” e al gruppo degli amici del compianto Marco Beraghi (Carlo Marenzana, Luigi Beraghi, Maurizio Gentili, Marinella Delfanti, Daniela Depaoli e Giovanna Candusso). Proprio questo gruppo (nella foto), al termine dell’esperienza, ha scritto il seguente ringraziamento: «In questi giorni abbiamo concluso la consegna dei pasti caldi alle persone più in difficoltà, come iniziativa solidale in ricordo di Marco Beraghi. Sono 200 i pranzi completi consegnati il 26 dicembre e il 6 gennaio alla Caritas di Tortona e Viguzzolo, ai comuni di Volpedo, Cerreto Grue e Avolasca e ad alcune istituzioni sanitarie che stanno combattendo in prima linea contro il Covid. Tutto questo è stato possibile grazie alla grande partecipazione delle persone e di alcune attività commerciali che, tramite social e passaparola, hanno donato alimenti, cibo, contenitori per l’asporto e ci hanno aiutato nella consegna.

Non possiamo citarli per la privacy e per non fare differenze tra chi ha consegnato a noi e chi alla Caritas in modo anonimo.

A tutti vogliamo dire grazie, perché senza di loro sarebbe stato molto più difficile realizzare un numero così elevato di pasti, ma, soprattutto, sarebbe venuto meno il senso di un progetto solidale nato da una chiacchiera tra amici per ricordare Marco con un gesto che ne rappresenta la sua nobiltà d’animo e gentilezza.

Grazie per averci aiutato a regalare un momento conviviale alle persone meno fortunate, ricordando un uomo e un medico sempre disponibile per tutti, non solo per i suoi pazienti.

Grazie anche alle associazioni e ai Comuni che hanno accolto questa iniziativa e soprattutto alla famiglia Beraghi per averci permesso di raccontare l’affetto e l’amore che proviamo per Marco».

Il compito ora è quello di continuare in questa dimostrazione di solidarietà, sostenendo e mettendo a disposizione dei frati cappuccini il proprio tempo in questo servizio.

Luca Simoni

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