Il fallimento del Cit si può evitare

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Tre proposte d’acquisto per il Consorzio di trasporti

NOVI LIGURE – Qualcosa si muove sul fronte della cessione del Cit, il Consorzio Intercomunale dei Trasporti del novese in crisi ormai tempo. Alla scadenza dell’asta di venerdì scorso sono arrivate tre proposte di acquisizione della maggioranza di quote della società. Si tratterebbe del gruppo romano Trotta Bus Services, della foggiana 3 Zeta Trasporti e della pavese Stav Autolinee. A confermarlo, non nel numero o nei nomi ma nella “pluralità di offerte”, sono i vertici aziendali e la giunta. «Un ottimo risultato, insperato fino a due anni fa. – spiega l’amministratore unico Silvio Mazzarello – C’è soddisfazione per aver terminato un percorso che tutti pensavano impossibile». Il bando prevede la cessione dell’84,21% del capitale sociale della società per un importo pari a 126.315 euro. Il documento di gara specifica l’obbligo «da parte del soggetto aggiudicatario di porre in essere un piano industriale di lunga durata che vede un impegno finanziario stimabile in un importo compreso tra i 7 e gli 8 milioni di euro, di cui 2 milioni euro circa destinati al rinnovo del parco mezzi che risulta essere vetusto». È stato previsto che la commissione aggiudicatrice assegni un punteggio speciale alle offerte che includono la tutela del personale che negli ultimi mesi si è ridotto di circa 10 unità.

«È una criticità che riguarda non solo il Cit ma anche diverse realtà di trasporto locale della provincia di Alessandria, che hanno visto cali di organico in media del 10 o 20%. – commenta Giancarlo Topino, segretario provinciale Filt Cgil – C’è soddisfazione per le offerte arrivate e ci auguriamo che possa entrare un partner serio che dia stabilità». È stato intanto fissato per il 15 novembre il limite di tempo imposto dal tribunale in merito all’istanza di fallimento dell’azienda.

Entro quella data, la commissione giudicatrice dovrà decretare un vincitore, dopo le verifiche di rito sulla sostenibilità e la bontà delle proposte. «L’ipotesi di un fallimento si fa ora più lontana – sottolinea il sindaco Gian Paolo Cabella – e abbiamo dimostrato che il Cit non è un baraccone da demolire».

Luca Lovelli

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