Il biodigestore accende il consiglio comunale

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Un documento unico per bloccare l’iter del progetto? Le posizioni di Nicola Affronti e Ilaria Balduzzi

VOGHERA – Rimangono accese le polemiche e soprattutto le contrapposizioni al progetto di costruzione di un biodigestore a Campo

ferro, frazione del comune di Voghera, presentato da un gruppo di ingegneri del “Geo Studio Engineering srl”, di Bovolone, in provincia di Verona che ha costituto la società “Voghera Green Energy”.

Un tema caldo, che è stato discusso durante il consiglio comunale tenutosi ieri sera in modalità telematica mediante videoconferenza dalla sede comunale di piazza Duomo, in presenza del presidente del consiglio comunale e del segretario generale.

«Mi auguro che tutti i rappresentanti dei vari partiti convergano su un documento unico da inviare in Provincia nel quale si ribadisca un secco no all’autorizzazione del biodigestore. – così si esprime Nicola Affronti, presidente del consiglio comunale ed esponente del

l’Udc iriense – L’impianto in questione produrrà biometano da fonti rinnovabili utilizzando sottoprodotti agricoli o provenienti da industrie agroalimentari o componente umida da raccolta differenziata di rifiuti urbani o fanghi di depurazione acque civili; con produzione finale di compost. In questa zona operano già da tempo attività industriali e artigianali tra cui la più nota e confinante con l’area oggetto della richiesta è la Cameron Italy Srl, la più importante azienda della città che occupa oltre quattrocento dipendenti. Il quartiere adiacente è residenziale, con insediamenti abitativi dove vivono anche molti bambini, oltre a un importante centro per diversamente abili, il “Don Guanella” e a una clinica veterinaria. Si segnala anche la mancanza della rete fognaria nella zona dove insisterebbe l’impianto di biomasse». La stessa Cameron Italy attraverso una pec inviata nei giorni scorsi al Comune ha manifestato i propri dubbi sul progetto del biodigestore in questione. La contrarietà all’impianto è stata espressa anche da Ilaria Balduzzi, vice capogruppo in consiglio del Pd e candidata sindaco alle prossime elezioni comunali di Voghera. «Nei giorni scorsi, tramite la stampa locale, abbiamo appreso con grande sorpresa che su un’area posta in Strada Campoferro è stato avviato il procedimento amministrativo per il rilascio di autorizzazione da parte della Provincia di Pavia per la costruzione di un impianto per la produzione di biometano. – dice Ilaria Balduzzi – Si tratta, a mio avviso, di un impianto slegato dal territorio: la società proponente proviene addirittura da un’altra regione e se andiamo a vedere nello specifico il progetto presentato, ci sono dei punti che non sono chiari soprattutto per quanto riguarda le emissioni. Inoltre, le materie prime trat

tate non arriverebbero solo da aziende agricole locali ma anche da una ditta sita in provincia di Bologna che fornirebbe materia prima prevalentemente proveniente dall’estero. Noi non abbiamo una posizione contraria a prescindere nei confronti di tutti questi impianti.

Ad esempio si potrebbe pensare a un impianto in grado di trattare le vinacce. Si tratta di uno scarto molto diffuso sul nostro territorio. Ma la nostra posizione sul progetto di Campoferro è di contrarietà.

Chiediamo che venga presentato un documento unico da parte di tutto il comune di Voghera alla prossima Conferenza dei Servizi che si terrà in Provincia con l’obiettivo di arrivare a ottenere una sospensione dell’iter. Infine, è stato presentato il progetto per un analogo impianto in Comune di Casei Gerola. Data la vicinanza (10 km) dei due impianti riconducibili alla stessa compagine societaria, viene da pensare che artificiosamente un progetto di maggiori dimensioni sia stato spacchettato per poter aderire alla procedura semplificata ed evitare la valutazione di impatto ambientale. Per le stesse motivazioni sarà necessario verificare che non sia necessaria la VIA (valutazione impatto ambientale) congiunta».

Mattia Tanzi

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