FISICAMENTE

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Un mix di scienza, musica, teatro con un unico filo conduttore: la Fisica. Al liceo “Golgi” di Broni è andata in scena la terza edizione dell’evento ideato dal prof. Diego Stagnitto

Fin da bambino, quando suonava nella banda di Montù Beccaria e vedeva la gente accorrere ad ascoltare le esibizioni, era il suo sogno: quello di organizzare un evento per far vedere al “grande pubblico” anche gli esperimenti di fisica.

E questo sogno Diego Stagnitto, professore di Fisica al liceo scientifico “Camillo Golgi” di Broni, lo ha realizzato con “Fisicamente”, appuntamento ormai diventato un vero e proprio “cult”, capace di tenere con il fiato sospeso quanti vi assistono per tre ore. È così ormai da alcuni anni e lo è stato anche il 19 e il 20 novembre scorsi quando è andata in scena la terza edizione di “Fisicamente”. Due serate sold out nella grande aula magna del liceo bronese, in un mix di scienza, musica, teatro con un unico filo conduttore: la Fisica e il desiderio di renderla fruibile da tutti. Coinvolgendo studenti, insegnanti, ex allievi e persone che a vario titolo hanno dato il loro contributo perché il sogno diventasse realtà.

«Durante gli open day – racconta il professor Stagnitto – siamo soliti presentare ai ragazzini la scuola ed anche i vari laboratori, compreso quello di Fisica. Sono entusiasti nel vedere qualche esperimento. E allora mi sono detto: perché non far-ne uno spettacolo? “Fisicamente” è nato così. Gli studenti coinvolti sono una trentina. Ci mettiamo all’opera un mese prima e di sera ci troviamo per organizzare lo spettacolo. Diventa inoltre un momento bello di aggregazione tra i ragazzi.

Abbiamo la possibilità di proporre un centinaio di esperimenti spettacolari per un totale di 684 minuti e praticamente saremmo in grado di fare una settimana intera di spettacolo!».

Il cuore di tutto è il laboratorio di Fisica del liceo, vero fiore all’occhiello che, oltre agli strumenti tradizionalmente presenti in un luogo simile, è dotato di apparecchiature di alto livello come la pompa a vuoto grazie alla quale si riesce a far bollire l’acqua a temperatura ambiente; la bilancia con la sensibilità del centesimo di grammo che consente, ad esempio, di determinare la densità di vari oggetti, riconoscendo istantaneamente se un anello è d’oro o solo dorato; la telecamera professionale in grado di effettuare 800 fotogrammi al secondo; l’apparecchio per la misurazione del rapporto carica/massa dell’elettrone che riproduce un esperimento fondamentale nella storia della Fisica, quello effettuato da J.J. Thomson nel 1897 che ha portato alla scoperta dell’elettrone e che valse allo studioso il premio Nobel per la Fisica nel 1906.

Senza dimenticare le produzioni realizzate “in proprio”. «Grazie alla genialità del tecnico Salvatore Grosso – spiega Stagnitto – sono state costruite alcune strumentazioni ad hoc tra cui spiccano il “letto da fachiro” con oltre 2000 chiodi (tutti piantati a mano, dopo aver realizzato il foro con un trapano a colonna per un totale di 3 giorni di lavoro ininterrotto) e la “ruota quadrata” che riesce a muoversi con il perno perfettamente orizzontale».

Ma “Fisicamente” è anche altro: nell’ottica di alternare momenti impegnativi ad altri più distensivi, alcuni esperimenti sono stati introdotti da “scenette”, come ad esempio il duetto tra “Maria la darnà” (personaggio famosissimo a Broni messo in scena da Lasarat per decenni e al liceo interpretato da Matteo Bernini, studente appena diplomato) con il marito Artemio, personificato dal vice-preside Andrea Defilippi, peraltro abituato ai palcoscenici. Non manca neppure la musica eseguita dal vivo da band e coro che presentano vere e proprie “parodie” di formule e teoremi sulle arie delle più note canzoni. Ospiti d’eccezione quest’an-

no l’ex studente Nicolò Valle, con una laurea e un PHD in Fisica (il più alto titolo accademico esisten-te) e una carriera già brillantissima in Italia e all’estero, e Giuseppe Stagnitto, ingegnere e fratello di Diego, collaboratore di diverse università italiane.

«Io – continua il docente – sono solo il “front man” di un dipartimento di Matematica e Fisica mol-to unito: fondamentali sono stati i suggerimenti dei docenti di Fisica Daniela Vaccarini, Loredana Mannarino e di Matematica Nicoletta Vercesi e Cristiana Rezzani. Penso che, almeno una volta all’anno, sia doveroso mostrare alla popolazione la strumentazione di cui siamo dotati. In fondo, tutte queste apparecchiature sono state acquistate con i soldi della popolazione e credo sia giusto che vedano l’uso che ne facciamo».

Ma Stagnitto non si ferma e già ha un nuovo sogno nel cassetto: «Quello di tenere un ciclo di lezioni per gli adulti.

Nel 1800 in Inghilterra era abitudine che i professori universitari tenessero delle conferenze aperte alla popolazione, e ricordiamo che proprio l’ascolto di una di queste conferenze aprì le porte alla Fisica a uno dei più grandi scienziati dell’umanità, Michael Faraday, analfabeta sino a 14 anni! Questo progetto è già stato approvato dal collegio docenti dell’istituto».

«Il bello di “Fisicamente” è che impariamo sentendo la scuola come una grande famiglia».

È il commento di un gruppo di studenti di quinta liceo e rende bene la portata di quel sogno del loro professore diventato realtà.

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