CORONAVIRUS – 25 aprile 2020. Le notizie del giorno

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SOMMARIO

Notizie dai nostri territori:
Le celebrazioni per il 25 aprile

Dalle regioni:

Piemonte: case di riposo sanificate dagli Alpini
Lombardia: si pensa a far ripartire il cinema

Notizie nazionali:

“Chi è in prima linea onora la Repubblica”
Test sierologico su scala nazionale
OMS: no “patente di immunità”
Hanno riaperto 200mila aziende
In arrivo il “Reddito di emergenza”
Bagni al mare e al fiume? Quasi…
Autocertificazione solo fuori regione?
Il Papa invita a dire il Rosario

Notizie dai nostri territori

Il 25 aprile 2020 rimarrà certamente negli annali. Per la prima volta infatti, a causa della pandemia in corso, non si sono potute realizzare le consuete celebrazioni per la Festa della Liberazione. Anche se in tono minore, tuttavia, molte amministrazioni comunali non hanno rinunciato a un momento di ricordo (sempre nel rispetto delle disposizioni).
Nella galleria sottostante vi mostriamo alcune foto delle cerimonie svoltesi sui nostri territori.

Dalle regioni

Piemonte: case di riposo sanificate dagli Alpini

L’Esercito ha iniziato oggi le operazioni di sanificazione nelle case di riposo maggiormente colpite dall’emergenza. I primi interventi sono stati effettuati a Casal Cermelli e Silvano d’Orba, in provincia di Alessandria. Domani le stesse operazioni, affidate ai nuclei di disinfettori della Brigata Alpina Taurinense, verranno effettuate in una struttura di Torino e così via in tutte le province del Piemonte. Nel complesso verranno sanificate oltre 30 case di riposo e circa 2.700 posti letto da una cinquantina di militari. I protocolli per la disinfezione preventiva utilizzati prevedono due fasi distinte: nella prima fase viene operata la detersione degli ambienti mediante l’utilizzo di sali di ammonio quaternari, che, oltre a pulire e rimuovere lo sporco dalle superfici trattate permette l’attivazione delle sostanze utilizzate successivamente; la seconda consiste nella disinfezione con candeggina, con lo scopo di rimuovere e uccidere gli agenti biologici con una funzione biocida.

Lombardia: si pensa a far ripartire il cinema

La Lombardia è al lavoro per una ripartenza post coronavirus all’insegna della sicurezza e della cultura, con il progetto pilota sui drive-in che coinvolgerà il Vittoriale. “Nella nostra programmazione annuale avevamo già previsto la creazione di drive-in – spiega l’assessore all’Autonomia e Cultura, Stefano Bruno Galli – uno strumento di per sé affascinante che oggi assume una dimensione ancora più attuale. Perché permette di fruire in grande sicurezza dell’arte cinematografica”. Per il progetto pilota lo scenario sarà degno delle grandi occasioni: il Vittoriale degli Italiani. La casa-museo di Gabriele D’Annunzio, diretta dal professor Giordano Bruno Guerri. Che accoglie con entusiasmo la proposta. “Fin da quando, l’anno scorso, con l’assessore Galli abbiamo incominciato a progettare la pavimentazione dell’Anfiteatro anche come cinema all’aperto – sottolinea Guerri – la sciagura del Coronavirus ha accelerato il progetto del drive-in al Vittoriale”. “Adattandolo – spiega Giordano Bruno Guerri – al parcheggio del Vittoriale capace di ospitare un drive-in da 50-60 posti auto per oltre un centinaio di spettatori. “D’Annunzio, che fra i primi si fece costruire un cinema privato in casa, sarebbe felice, come me, di dare – conclude Guerri – questo segno di vitalità e di ripresa della gioia di vivere”.

Notizie nazionali

“Chi è in prima linea onora la Repubblica”

“La pandemia del virus che ha colpito i popoli del mondo ci costringe a celebrare questa giornata nelle nostre case. Ai familiari di ciascuna delle vittime vanno i sentimenti di partecipazione al lutto da parte della nostra comunità nazionale, così come va espressa riconoscenza a tutti coloro che si trovano in prima linea per combattere il virus e a quanti permettono il funzionamento di filiere produttive e di servizi essenziali. Manifestano uno spirito che onora la Repubblica e rafforza la solidarietà della nostra convivenza, nel segno della continuità dei valori che hanno reso straordinario il nostro Paese”. Lo scrive il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel messaggio in occasione del 25 aprile. 
Mattarella ha parlato anche degli scontri in corso nella politica nazionale. “Nella nostra democrazia – ha affermato – la dialettica e il contrasto delle opinioni non hanno mai, nei decenni, incrinato l’esigenza di unità del popolo italiano, divenuta essa stessa prerogativa della nostra identità. E dunque avvertiamo la consapevolezza di un comune destino come una riserva etica, di straordinario valore civile e istituzionale. L’abbiamo vista manifestarsi, nel sentirsi responsabili verso la propria comunità, ogni volta che eventi dolorosi hanno messo alla prova la capacità e la volontà di ripresa dei nostri territori”.
Clicca qui per leggere il testo integrale del messaggio di Mattarella: https://www.quirinale.it/elementi/48739

Test sierologico su scala nazionale

(ANSA) – Presto una nuova e più realistica radiografia dell’Italia colpita dal Covid-19. Sarà l’azienda americana Abbott a fornire dall’inizio della ‘fase 2’ i test sierologici per stimare la percentuale di italiani colpiti dal virus, molti dei quali potrebbero – ma non è scientificamente certo – anche aver sviluppato anticorpi. Partiranno il prossimo 4 maggio a livello nazionale, su un primo campione di 150mila persone, le analisi sul sangue per definire se una persona è stata contagiata, anche inconsapevolmente.

OMS: no “patente di immunità”

(ANSA) – Non ci sono ancora prove scientifiche che le persone che sono guarite dal Covid-19 abbiano anticorpi che proteggono da una seconda infezione. Lo ricorda l’Oms in un documento. Alcuni governi, spiega l’ Organizzazione, hanno suggerito che trovare gli anticorpi al Sars-CoV-2 possa servire come base per un ‘passaporto di immunità’ che può permettere agli individui di viaggiare o di tornare al lavoro con l’assunzione che siano protetti da una reinfezione. “Al 24 aprile 2020 nessuno studio ha valutato se la presenza degli anticorpi da Sars-CoV-2 possa dare immunità ad una successiva infezione nell’uomo”.

Hanno riaperto 200mila aziende

(SIR) – Sono 192.443 le aziende che, al 24 aprile, hanno presentato la comunicazione alle prefetture per poter continuare a lavorare in quanto funzionali ad assicurare la continuità delle filiere delle attività non sospese oppure perché di rilevanza strategica per l’economia nazionale. A ieri le verifiche delle task force appositamente costituite in prefettura hanno riguardato 116.237 comunicazioni ed hanno portato all’adozione di 2.631 provvedimenti di sospensione (il 2,3%). Il maggior numero di comunicazioni è stato presentato in Lombardia (23%), Veneto (16,4%) ed Emilia Romagna (16,4%). Seguono nel centro Italia Toscana (7,9%) e Lazio (4,5%), nelle regioni meridionali Puglia (3,7%) e Campania (2%). “Per permettere la rapida ripresa delle attività economico-produttive – spiega il Viminale in una nota – è stata prevista una procedura semplificata, che fa affidamento sul senso di responsabilità dei singoli imprenditori e che consente l’immediato avvio dell’attività”.

In arrivo il “Reddito di emergenza”

(askanews) – Il governo sta per varare un altro decreto legge che potenzierà il ventaglio di aiuti a imprese e lavoratori e probabilmente conterrà anche un nuovo Reddito di emergenza. Il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, in un’intervista al “Corriere della Sera” spiega che “abbiamo gestito quello di cittadinanza, che oggi va a 1,1 milioni di famiglie per 2,5 milioni di persone. Non ci credeva nessuno. Gestiremo anche il Reddito di emergenza”. Il funzionamento “lo deciderà il governo. Io credo si possa pensare a uno strumento temporaneo, per 2-3 mesi, per dare sostegno a quelle famiglie che non hanno accesso al Reddito di cittadinanza perché con Isee superiore a 9.360 euro. Per esempio fino a 15 mila euro, a patto però che non siano beneficiarie di alcuna prestazione pensionistica, né abbiano redditi da lavoro o sussidi (ammortizzatori e indennità). Insomma, i poveri aggiuntivi da coronavirus”. Circa un milione di famiglie ne potranno beneficiare.

Bagni al mare e al fiume? Quasi…

(AdnKronos) – Un 25 aprile assolato e sul sito di Palazzo Chigi arriva un chiarimento sulla possibilità di fare bagni al mare o fiumi e laghi. “È sempre possibile svolgere l’attività motoria in prossimità della propria abitazione principale, o comunque di quella in cui si dimora dal 22 marzo 2020, con la conseguenza che è ammesso, per coloro che abitano in luoghi montani, collinari, lacustri, fluviali o marini – e sempre che non si tratti di soggetto per il quale è fatto divieto assoluto di mobilità in quanto sottoposto alla misura della quarantena o risulti positivo al virus – effettuare tale attività in detti luoghi (ivi compreso fare il bagno al mare/fiume/lago) purché individualmente e comunque nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona”.
(Va detto che questa regola, almeno fino al 4 maggio, va sommata alle disposizioni che vietano di uscire di casa se non per ragioni di urgenza, o per svolgere attività motoria nelle immediate vicinanze del proprio domicilio – alcune regioni hanno indicato un limite di 200 metri dal proprio domicilio, ndr)

Autocertificazione solo fuori regione?

(AdnKronos) – Autocertificazione solo per i viaggi interregionali. Togliendo di mezzo l’obbligo di riempire il modulo per gli spostamenti ogni volta si esce di casa. E’ una delle ipotesi -ma solo un’ipotesi, viene rimarcata da fonti di governo- sulla quale ragiona l’esecutivo, in vista della fase due che dovrebbe partire dal 4 maggio. Ci si potrà spostare da una Regione e l’altra solo per comprovate esigenze lavorative – è una dunque delle ipotesi al vaglio- situazioni di necessità e urgenza e motivi di salute. Ma è difficile, precisa un’altra fonte di governo, che questa opzione venga adottata già dal 4 maggio: probabilmente gli spostamenti interregionali saranno consentiti solo più avanti.

Il Papa invita a dire il Rosario

(Vatican News) – Il Rosario in mano, perché così si batte la pandemia. Giorno dopo giorno, nelle case chiuse dal virus ma aperte alla speranza che la preghiera a Maria ottenga il ritorno al “corso normale” della vita. È la proposta del Papa per il prossimo mese. Nel maggio generalmente atteso come l’inizio dell’allentamento del lockdown, Francesco indirizza una lettera a tutti i fedeli ricordando come in questo stesso mese sia “tradizione” pregare “il Rosario a casa, in famiglia. Una dimensione, quella domestica – osserva – che le restrizioni della pandemia ci hanno “costretto” a valorizzare, anche dal punto di vista spirituale”.
LEGGI LA LETTERA, CLICCA QUI: http://www.vatican.va/content/francesco/it/letters/2020/documents/papa-francesco_20200425_lettera-mesedimaggio.html

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