Appello di Isa Maggi per salvare Villa Gaia

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La struttura di Rea per donne vittime di violenza

REA – Servono 100.000 euro per riscattare Villa Gaia, la casa di accoglienza per donne maltrattate e vittime di violenza e per i loro figli, nata dieci anni fa a Rea, ma ferma dal 2011 e ora all’asta a causa di una lunga vertenza legale tra la proprietà e l’impresa che ha eseguito i lavori di ristrutturazione.

La mobilitazione è stata lanciata da Isa Maggi, presidente della Fondazione “Gaia” (www.fondazionevillagaia.org) e mamma di Gaia Santagostino, giovane studentessa scomparsa nel 2008 a 23 anni, alla cui memoria è dedicato il progetto.

L’asta è fissata per il prossimo 29 gennaio e si tratta del terzo tentativo di vendere l’immobile: se arriverà qualche compratore, il sogno di Isa Maggi e delle altre donne che hanno collaborato con lei in questi anni rischia di svanire.

La presidente ha già in mente un progetto di rilancio della struttura, grazie alla collaborazione con l’università di Modena e Reggio Emilia, che ha pensato ad un nuovo modello di sostenibilità economica e sociale per aiutare le donne che si rivolgono a Villa Gaia.

«Non si tratta di un centro antiviolenza, ma di una struttura che aiuta la donna subito dopo la fase dell’emergenza, quando di solito viene abbandonata da tutti. – commenta la Maggi – Villa Gaia sarà principalmente un luogo solidale auto-sostenibile, in cui saranno ospitate donne in fragilità economica e sociale, vittime di violenza e con bambini, per riprogettare insieme a loro una nuova vita personale e professionale, per una rinascita all’insegna di serenità, autonomia e dignità. Come ci ricorda spesso anche Papa Francesco, non ne usciremo mai da soli dai momenti critici, ma solo con la condivisione e la collaborazione».

Ora, però, prima di tutto, bisogna trovare i fondi per riscattare la casa, a cui serviranno poi altri lavori di sistemazione, visto che in questi anni di chiusura è stata vittima di furti e vandalismi.

«Chi ci crede ci dia una mano, altrimenti, il 29 gennaio il sogno di dare un luogo sicuro a mamme e bambini in difficoltà, potrebbe svanire nel nulla» conclude la presidente.

Oliviero Maggi

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