A Novi Ligure il murale dedicato all’“Airone”

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Realizzato di fronte al museo dei Campionissimi

NOVI LIGURE – Chi conosce l’Africa sa che i manifesti pubblicitari o educativi non sono quelli tradizionali, in carta stampata, ma spesso sono dipinti sui muri.

Colorati disegni ridanno vita alle pareti facendole uscire da anonimato, polvere e invisibilità.

Per far conoscere qualcosa o mandare un messaggio chiaro e diretto a tutti, il muro, dunque, è il supporto migliore. Tra la fine dell’800 e gli inizi del ’900, apparivano, direttamente sui muri delle città, sulle facciate delle case e nei centri industriali, i “ghost signs” (i segni fantasmi), che oggi ancora cam- peggiano sbiaditi e un po’ dimenticati, in alcune grandi capitali del mondo.

Anche a Novi Ligure, in questi giorni, è stato inaugurato un “murale” ispirato a Fausto Coppi e realizzato sulle pareti della cabina dell’Enel nella piazza di fronte al Museo dei Campionissimi.

L’iniziativa fa parte del contest “Muri parlanti” lanciato dai quotidiani “La Stampa” e “Il Secolo XIX” in collaborazione con E-Distribuzione per celebrare il centenario della nascita dell’Airone.

Tra i venti bozzetti selezionati dalla giuria (composta da Maurizio Molinari, Luca Ubaldeschi, Maurizia Rebola e Riccardo “Rik” Guasco), ne sono stati scelti tre per diventare dei murales a Novi, Tortona e Castellania. Alla breve e semplice cerimonia erano presenti l’assessore allo Sport del Comune, Costanzo Cuccuru, il capo area E-Distribuzione Matteo Tonso e Chiara Bevegni, insieme a Andrea Levaggi, architetto di Cogorno, progettista del’opera densa di riferimenti simbolici.

Il murale richiama le grandi montagne domate dal campione, la riviera, luogo di allenamento, di vil- leggiatura e delle grandi imprese come la “Milano-Sanremo” e il verde delle colline in cui vola un airone con il bianco celeste dell’uomo che in corsa veniva “solo al comando” e, infine, i colori ro-sa, e giallo che con l’iride e il tricolore tanto lo hanno vestito.

Non poteva mancare anche la chiesetta del Ghisallo, a memoria di storiche paginde di ciclismo.

Infine, la scritta con la frase di Sanremo del 1946: «In attesa del-l’arrivo del secondo trasmettiamo musica da ballo».

Davide Daghino

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