Ebner mistica domenicana
Di Daniela Catalano
La beata della settimana è Margherita Ebner, grande mistica tedesca, che la Chiesa ricorda il 20 giugno. È la prima donna beatificata da san Giovanni Paolo II, il 24 febbraio 1979, pochi mesi dopo la sua elezione a Papa. Margherita nasce nel 1291 a Donauwörth, sul Danubio, in una nobile famiglia. A 15 anni entra nel monastero delle Domenicane a Mödingen, nella diocesi di Augusta e diventa corista, imparando a leggere e scrivere. Nel 1312 è colpita da una grave e inspiegabile malattia che dura tre anni e la lascia semiparalizzata. In quel periodo comincia a redigere il suo diario, che arriva fino al 28 novembre 1348, noto poi con il titolo “Revelationes”, nel quale, per ordine del suo direttore spirituale, il sacerdote Enrico di Nordlingen, la religiosa racconta la sua vita segnata da molte pene e sofferenze, ma sempre improntata alla verità e alla semplicità, desiderosa di soffrire con Cristo. Il suo amore verso Dio si riflette in un grande slancio verso il prossimo, innanzitutto verso i peccatori, gli infermi e le anime del Purgatorio. Come spiega la stessa beata, nel 1335 prova l’esperienza di uscire dal suo cuore, fino a giungere quasi a perdere i sensi e in quel momento sperimenta la vicinanza di Dio che la consola e le parla. Inizia, da allora, a ricevere grazie mistiche. Margherita esercita un notevole influsso anche sulla vita religiosa del suo tempo, attraverso un intenso scambio di preghiere e di lettere con gli appartenenti agli “Amici di Dio”, un gruppo di persone desiderose di mantenere viva la fede esortandosi scambievolmente. La fama delle sue virtù si diffonde rapidamente e la beata è stimata da molte persone illustri, tra cui il teologo domenicano Johann Taulero. La monaca raggiunge la somma unione dell’anima con Gesù nel 1347 quando scrive: “Tutta la mia forza e tutto il mio potere sono esclusivamente nella sua dolcissima Umanità. Tutto il mio desiderio di vivere e di morire non s’ispira ad altro”. Per questo ottiene l’appellativo di “imitatrice fedele della Umanità di Gesù”. Muore a 60 anni, il 20 giugno 1351 a Mödingen, dove è sepolta e la sua tomba diventa presto meta di pellegrinaggi.
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