Insieme contro il mesotelioma, per il bene del paziente

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Il convegno che si è svolto al polo culturale di viale Matteotti

BRONI – Numerosi sindaci e amministratori della zona, medici, i vertici di Asst e Ats hanno partecipato al convegno “Il percorso clinico assistenziale nel trattamento del mesotelioma pleurico”, svoltosi nella sala civica del polo culturale di viale Matteotti.

Dal marzo 2017, al Presidio socio sanitario territoriale di Broni – ex ospedale Arnaboldi – è attivo il Centro per il mesotelioma, un ambulatorio di primo livello, dove un’equipe multidisciplinare si occupa della presa in carico del paziente e della famiglia. Nel primo anno di attività i fruitori sono stati 114, nel 2018 105 e a ottobre 2019 oltre 100. Il Centro è aperto tutti i mercoledì dalle 14 alle 17.

“I cittadini ci danno quotidianamente prova del loro apprezzamento per il lavoro che svolgiamo sul territorio, riconoscendo il nostro impegno nel prenderci cura dei pazienti, ma anche nel percorso di affiancamento dei famigliari. – spiega il dottor Giovanni Ferrari, responsabile del Centro – È importante che il medico di famiglia, o lo specialista, qualora si trovino a valutare un soggetto con sintomi suggestivi di una malattia pleurica, soprattutto con anamnesi lavorativa, famigliare o ambientale positiva per l’esposizione all’amianto, ci inviino il paziente. Devo dire, fortunatamente, che la collaborazione con i medici di famiglia è già molto consolidata e fruttuosa, favorendo una presa in carico rapida e mirata”.

Dopo aver preso in carico il paziente e aver effettuato gli accertamenti diagnostici necessari, il Centro lo indirizza all’ambulatorio malattie asbesto correlate della Fondazione Irccs Policlinico “San Matteo” di Pavia.

“Presso il ‘San Matteo’ è attivo l’ambulatorio di 2° livello che riceve i pazienti dall’ambulatorio di Broni o direttamente da specialisti del territorio. – aggiunge Paolo Pedrazzoli, direttore della U.O.C. Oncologia della Fondazione ‘San Matteo’ – Qui viene programmato e poi effettuato il completamento degli accertamenti, incluso l’esame istologico.

Quando sono disponibili tutti i referti il caso viene poi discusso nell’ambito dell’ambulatorio multidisciplinare, in presenza di tutti gli specialisti che rientrano nel percorso di cura; viene stabilito il trattamento più adeguato che potrà essere eseguito, nei casi che non richiedono procedure effettuabili solo in policlinico, il più vicino possibile al domicilio del paziente, in linea con quanto previsto dal Protocollo diagnostico terapeutico”. Il direttore generale di Asst Pavia, Michele Brait ha concluso i lavori: “Prosegue e si consolida il modello di presa in carico del cittadino che sospetta o è affetto da mesotelioma.

Ottimo esempio di sinergia istituzionale che mette al centro il paziente.

Fondazione ‘San Matteo’ e Asst Pavia, gomito a gomito sul fronte clinico, Ats Pavia e Comune di Broni, sul fronte istituzionale amministrativo e preventivo, a supporto Coldiretti e Avani, con altre associazioni, per completare un sostegno a 360 gradi nell’interesse del paziente. Risulta fondamentale che anche i medici di famiglia entrino in squadra al 100%”.

Franco Scabrosetti

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