Sinodo: verso la sintesi dei lavori

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Il 6 giugno si è riunita la Commissione diocesana al termine del primo anno del percorso

TORTONA – Sinodo: si fa sintesi.

Nella riunione della Commissione sinodale diocesana, che si è tenuta lunedì 6 giugno in Curia, i delegati, alla presenza del vescovo Mons. Guido Marini e del vicario episcopale mons. Marco Daniele, hanno tirato le somme dei primi mesi di cammino insieme.

L’incontro, nel giorno di Maria Madre della Chiesa, si è aperto con la preghiera alla Madonna tratta dall’Enciclica Lumen Fidei e con la lettura di un passo degli Atti de- gli Apostoli (1, 12-14).

“Entrati in città, salirono nella stanza al piano superiore, dove erano solito riunirsi […] Tutti questi erano perseveranti e concordi nella preghiera”.

L’appuntamento nella solita “stanza”, la perseveranza e l’impegno, la concordia: ecco lo stile suggerito dal Sinodo per riflettere sulla realtà della nostra Chiesa, sulle criticità che si possono migliorare, sulle tante potenzialità, sulla fede che va fortificata pregando.

La stessa cosa hanno fatto nelle ultime settimane i referenti dei vari vicariati che, dopo alcuni momenti di dialogo e di confronto, hanno prodotto una sintesi del loro operato, trasmessa alla Commissione.

Entro il 20 giugno tutto il materiale raccolto e riassunto in un unico documento sarà inviato alla Segreteria generale del Sinodo a Roma, dove sono confluite le analoghe relazioni provenienti dalle Diocesi di tutto il mondo. Proprio a Roma il diacono Mario Merendi, in rappresentanza della Chiesa di Tortona, si è recato il 14 maggio per prendere parte all’incontro nazionale dei referenti diocesani e successivamente ha partecipato, con i colleghi, all’assemblea generale della Conferenza Episcopale Italiana, che di fatto ha chiuso il primo anno del percorso sinodale.

Merendi ha riferito dei temi emersi che sono stati condensati in quattro “snodi” da utilizzare come indirizzo per il nuovo anno: ascolto della Parola, creare relazioni, maggiore coinvolgimento dei laici, importanza della formazione.

A luglio la Diocesi avrà a disposizione i sussidi per dare il via alla seconda fase sinodale.

Sullo sfondo l’insegnamento evangelico che si ricava dall’episodio di Marta e Maria. L’obiettivo? Allargare e prolungare l’ascolto.

Tre saranno i “cantieri di lavoro”: la formazione dei laici e la corresponsabilità, l’ascolto dei mondi; le strutture. Ogni Diocesi individuerà poi il contenuto di un quarto “cantiere”. «La tentazione – ha detto Mons. Guido Marini – è che il cammino sinodale confluisca solo nella stesura di documenti scritti. È invece importante comprendere che ciò che stiamo vivendo è l’inizio di uno stile di la- voro che cercheremo di far diventare lo stile abituale della Chiesa.

Ciò comporta un atteggiamento di conversione verso il Signore».

Il vescovo, infine, ribadendo l’importanza del tema della “corresponsabilità”, che supera quello della “collaborazione”, ha invitato i componenti della Commissione a leggere con attenzione le sintesi giunte dai vicariati per mettere in rilievo i punti comuni, emergenti e più significativi.

Matteo Colombo

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