“Graziano”, da 80 anni orgoglio della città

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In occasione del compleanno dell’azienda le tre figlie hanno donato alla Biblioteca i volumi del padre

TORTONA – Lunedì scorso le sorelle Monica, Michela e Marcella Graziano hanno consegnato alla Biblioteca civica una serie di volumi appartenenti al padre Wilmer, relativi a temi e problemi di politica economica e sindacale degli anni successivi all’“autunno caldo”. La consegna è avvenuta nella ricorrenza del 80° anniversario della costituzione della “S.A. Graziano”, la fabbrica tortonese di torni tradizionali e a controllo numerico, che ha caratterizzato per anni il panorama industriale cittadino.

La Società fu costituita il 12 ottobre 1940 con un capitale di 1,2 milioni di lire per iniziativa di Amilcare Graziano, Giacomo Beccaria, Luigi Bellano e Mario Cappa con oggetto sociale la “produzione ed il commercio di macchine utensili” ma, ben presto, si dedico alla produzione su commessa di torni tradizionali. Tra il 1948 ed il 1949, Amilcare acquisì il controllo dell’Anonima mediante un forte aumento di capitale portato a 9 milioni e collegato all’emissione di un prestito obbligazionario non sottoscritto dagli altri soci.

Con il progressivo passaggio delle responsabilità aziendali da Amilcare al figlio Wilmer, la società compì un salto di qualità: abbandonò la produzione su commessa e passò alla costruzione di torni col marchio Graziano.

Non solo, nel 1968, prima in Italia e terza in Europa dopo due aziende tedesche, realizzò un tornio a Controllo Numerico (C.N.), il SAG 12, destinato a caratterizzare un’epoca nel mondo delle macchine utensili.

Sotto la guida di Wilmer, la Graziano, quotata alla Borsa di Torino dal 1975 e con un capitale che nel 1977 toccò i 3.307,5 milioni, raggiunse elevati livelli produttivi ed occupazionali: nel 1981, infatti, realizzò un fatturato di 42,2 miliardi con 527 occupati.

La Graziano & C. SpA controllava anche altre tre società: Graziano Arco SpA, Fimu SpA, Elder SpA.

Wilmer, infatti, mirava a costituire un gruppo integrato in grado di costruire torni tradizionali e a controllo numerico e i principali componenti dei torni. Dopo la prematura scomparsa nel 1977 di Wilmer, a soli 54 anni, la Graziano conobbe momenti difficili.

Dal 2000, con la denominazione di Graziano Tortona, fa parte del gruppo tedesco Gildemeister AG. e produce torni orizzontali CNC (Computer Numerical Control) e centri di tornitura orizzontali con testa di tornio – fresatura.

Ha un capitale di 3 milioni, fattura circa 54 milioni all’anno con un utile annuale di 2-3 milioni e conta circa 140 dipendenti.

Ad oltre 40 anni dalla sua scomparsa, Wilmer Graziano è ancora ricordato a Tortona come un imprenditore capace, aperto ai problemi sociali, pronto a recepire le nuove tendenze che andavano manifestandosi nell’economia e nella società italiane.

Non a caso fu vicepresidente di Confindustria per i rapporti sindacali, quando l’Associazione cercava di uscire, non senza fatica, dall’impostazione “padronale” datale dalla presidenza dell’armatore genovese Angelo Costa. Antesignano della responsabilità sociale dell’impresa, alla pari di Adriano Olivetti, Wilmer Graziano incarnò, al tempo stesso, la figura di “imprenditore innovatore” di schumpeteriana memoria e di industriale attento al contesto locale (fu anche presidente dell’ospedale di Tortona) e impegnato a creare benessere per tutti.

Cesare Raviolo

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