Gli “Amici di Santa Maria e San Siro” da 40 anni fanno splendere la chiesa

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L’associazione nata per recuperare e custodire l’attuale santuario della Madonna della Guardia

SALE – Sembra ieri quando, il 21 marzo 1984, un gruppo di amici creavano un comitato che si sarebbe preso cura della chiesa di Santa Maria e San Siro di Sale, per tutti “la chiesa del Podestà” dove, fin dal Medioevo, si svolgevano le cerimonie del municipio e gli atti solenni della comunità salese. In quest’edificio sacro, che nel 1936 perse il titolo di parrocchia e divenne allora santuario dedicato alla Madonna della Guardia, l’indimenticato don Sandro Cipriani celebrava le funzioni civili quale la festa del 25 aprile o quella dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, il 4 novembre, così come più di recente – lo fecero don Piero Fugazza e don Nicola Ferretti. «Ai tempi presiedevo la biblioteca di Sale. – ricorda Angelo Chiesa, attuale presidente degli “Amici di Santa Maria e San Siro” – Incontrai a Castelnuovo Scrivia, Carla Enrica Spantigati che non era ancora Soprintendente per i Beni Storici e Artistici del Piemonte. Le chiesi come mai la Soprintendenza non interveniva per salvare un tale gioiello di periodo gotico-lomellino (fine ’300/inizi ’400), che insisteva su un sedime ancora più antico, risalente al 1100. Mi rispose stimolandomi e chiedendomi quanto la chiesa di Santa Maria, che si presentava coi vetri rotti, le scale sgangherate, il verde del muschio ovunque con tanto di pianta sopra il campanile, stava a cuore davvero ai salesi. Le dimostrammo che ci tenevamo e fondammo il Comitato, che si prefissò di mettere a posto, come prima cosa, proprio il campanile, cui sarebbe seguito il tetto. Servivano molti soldi e ci inventammo iniziative di ogni genere per ottenerli: ricordo che organizzammo anche una raccolta di carta e di vetro! Sapevamo che, da quel momento, non ci avrebbe fermato più nessuno». All’inizio gli “Amici di Santa Maria” erano una ventina: i soci costituenti erano Pinin Frugone Valdata, Lorenzo Donini, Maria Grazia Valsecchi Stassano, Lelia Bottarelli, Angelo Chiesa, Mariano Bonini, Enrico Balduzzi, Placido Rizzo, Bruno Nicorelli, Maria Teresa Bonini Molinari, Renato Ponassi, Vittorio Baldi, Vittorio Ruffinazzi, Gian Vincenzo Chiodi, Federica Camagna Cristoferone, Egidio Cristoferone, Antonio Pavanello e Alfonso Bailo. «Da allora abbiamo percorso molta strada – racconta ancora Angelo Chiesa – recuperando il tetto nel 1986, poi gli infissi: mi viene in mente quando l’esperto artigiano Placido Rizzo coinvolse tutti i falegnami del paese per quest’impresa. Ci occupammo, poi, nel 1987, grazie al fondamentale contributo della banca Cariplo, del grande restauro degli affreschi della metà del ’400. Passo dopo passo, grazie agli aiuti di enti bancari e al supporto dei cittadini, abbiamo fatto rifiorire questo monumento nazionale, dove nel 1990 la Rai ha trasmesso la Messa della domenica mattina!». Per i salesi Santa Maria è un punto di riferimento del cuore. «Fin dagli inizi furono scritti libri e creata una stagione di concerti. Per quest’importante traguardo abbiamo voluto dare alle stampe il rifacimento di un volume dedicato agli affreschi e voluto, nel 1997, da mons. Pier Giorgio Agnes. Ricordo che era stato regalato come strenna natalizia proprio con Il Popolo e che col tempo è andato esaurito. Gli “Amici di Santa Maria” hanno affidato una nuova pubblicazione, intitolata S. Maria e S. Siro in Sale – La storia, gli affreschi a Jacopo Tanzi, storico dell’arte che opera alla Galleria d’Italia di Torino; preziosi, poi, i contributi del nostro concittadino Gian Vincenzo Chiodi. Siamo inoltre in attesa che rientri la statua del Cristo Deposto, che necessitava di restauri e che tornerà a luglio nell’altare laterale della Madonna Addolorata: sia il libro, sia l’ultimo restauro hanno avuto il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria». In primavera, poi, tornerà il “Maggio Musicale”, con una carrellata di artisti di fama nazionale e internazionale, a partire dal 26 maggio con i primi violini de La Scala di Milano che dedicheranno la serata a Duke Ellington. «Non c’è giorno che qualcuno del nostro Comitato non passi in Santa Maria – conclude Angelo Chiesa – per andare a controllare che tutto sia in ordine, allungando lo sguardo in giardino, meravigliosamente curato da Egidio Cristoferone».

Alessandra Dellacà

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