Gabriele presidente di “Gestione Acqua”

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Nominato il 4 ottobre per il triennio 2023-2025, è un volontario della parrocchia di san Pietro

NOVI LIGURE – Un incontro casuale in parrocchia a san Pietro, ci fornisce l’occasione per scambiare alcune parole con Stefano Gabriele, da tutti conosciuto come “Stempio”, instancabile lavoratore e volontario, che spontaneamente inizia a parlare «Sono appena uscito dagli uffici dell’Acos per una riunione – dice quasi sottovoce – e sono venuto in ufficio parrocchiale per una famiglia che ha chiesto aiuto!›». E qui scopriamo, non certo con sorpresa, che il 4 ottobre il Consiglio di Amministrazione della “Società Gestione Acqua S.p.A.” si è riunita per deliberare la nomina di Stefano Gabriele a Presidente del CdA, attribuendo allo stesso i poteri di legge e di statuto per il triennio 2023-2025. Contestualmente e per lo stesso periodo di nominare come vice presidente, Roberto Bonacina.

Quali sono stati i primi passi entrando nel nuovo ruolo, non del tutto inatteso? «Due sono state le decisioni che ho preso immediatamente. Per prima cosa ho voluto dare seguito e continuità a quanto stabilito dal precedente organo amministrativo, vale a dire individuare al più presto le soluzioni gestionali maggiormente efficaci e utili per salvaguardare la continuità aziendale e prevenire stati d’insolvenza. Avendo constatato elementi di criticità e dovendo ridare centralità al ruolo dell’organo amministrativo anche attraverso la razionalizzazione delle funzioni e deleghe attuali, mi sono mosso di conseguenza. Sono state abolite le figure, quasi sempre a carattere vicariale, del direttore generale e del suo vice; poi, sentendo il parere del Collegio Sindacale, ho trasferito, adattandole, le deleghe a un “consigliere delegato”, individuandolo nella persona di Vittorio Risso. Così facendo, con il consenso del Collegio Sindacale e seguendo le indicazioni già deliberate dall’Assemblea dei Soci in data 27 settembre, ho avvalorato la decisione di attribuire al “consigliere delegato” un compenso di 11.520 euro annui lordi a carattere omnicomprensivo e pertanto inclusivo dell’ammontare di 5.456 euro annui lordi in qualità di consigliere, senza il gettone di presenza che ammontava a 100 euro; tali importi verranno pagati mensilmente e riversati ad Acos. Insomma, un bel risparmio».

Proprio quello che i cittadini si aspettano senza che vengano ridotte le prestazioni… «Vero. Infatti, il mio intento e dei miei collaboratori è quello di ridurre il più possibile le spese gestionali, i costi per i cittadini, mantenendo però un servizio di alto livello, perché noi portiamo loro un bene molto prezioso, un bene pubblico: l’acqua».

Allora, la politica l’abbiamo chiusa momentaneamente in un cassetto? «Un conto è un servizio pubblico che noi dobbiamo offrire a tutti i cittadini, indipendentemente dal loro colore politico, ma questa è una cosa ovvia; altro è la mia partecipazione politica al partito “20xNovi” che intendo nel frattempo far crescere il più possibile portandolo all’attenzione di tutta la città».

Vittorio Daghino

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