Diario del viaggio a Leopoli in Ucraina

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I volontari della “Casa del Giovane” di Novi raccontano la missione umanitaria per portare generi alimentari alla comunità orionina

NOVI LIGURE – I volontari della “Casa del Giovane”, dopo aver compiuto il viaggio umanitario a Leopoli in Ucraina, guidati da Stefano Gabriele, per portare 2.133 Kg di generi alimentari di conforto alle popolazioni colpite dalla guerra e in particolare al “Centro della Divina Provvidenza” affidato a don Egidio Montanari, hanno redatto un breve “diario di viaggio” che racconta del loro entusiasmo e della lo-ro felicità per la missione compiuta.

Pianificare un viaggio in Ucraina, non è facile; pensavamo di raggiungere la frontiera ucraina in un solo giorno, poi ci siamo resi conto che percorrere 1.770 Km in 18 ore di guida era troppo. Così abbiamo fatto la prima sosta in una cittadina della Repubblica Ceca, poi siamo ripartiti.

A Leopoli ci hanno accolti i cartelli sia in Cirillico (Львів) sia in caratteri latini. Dopo l’incontro con don Egidio, iniziamo a scaricare.

Ci aiutano in tanti e soprattutto alcuni “disabili” della comunità.

Uno, sordomuto, prende gli scatoloni più pesanti e li porta via come se fossero scatolette.

Il cibo fornito è destinato alla piccola comunità, ma anche distribuito ai tantissimi sfollati dalle zone di guerra che si trovano in città.

In parte sarà mandato anche a Kyev, 500 km più ad est, distante 7 o 8 ore di auto, per l’altra piccola comunità orionina che vive là e dato a chi ne ha bisogno.

Il piano originale prevedeva di non sostare in Ucraina, ma a una certa ora scatta il coprifuoco. Alle 17, dopo una scarsa colazione, finalmente si mangia quello che ha preparato don Egidio. Poi un po’ di riposo! Per le vie ci sono pochi segni della guerra in corso.

Entriamo in una chiesa ed ecco i ripari per le statue e i dipinti, pronti per l’occorrenza a mettere in salvo gli oggetti d’arte. Ci sono anche residui bellici. E dei cartelloni con tante foto e date di nascita (1960, 1970, 1990, 2000, …) e di morte nell’anno della guerra (2022!).

Lunedì, dopo la colazione, la partenza. A metà strada c’è un controllo militare di passaporti, poi la coda al confine che sembra molto più lunga: forse 2,5 km. Passiamo il confine ucraino con pochi controlli. Ci chiedono se abbiamo armi. Decidiamo di fermarci a Cracovia. Martedì, dopo una ricca colazione, si torna.

Il traffico in uscita da Cracovia è intenso.

La strada del ritorno è lunga. Dopo Vienna, nei pressi di Graz, il sole tramonta e noi passiamo la frontiera italiana ed entriamo in autostrada per uscire poi a Novi!

Le ore passano e le 14 ore di viaggio ipotizzate all’inizio, diventano 20. Alle 3 di mercoledì mattina finalmente l’arrivo a Novi e, dopo aver scaricato le borse, il meritato riposo a casa.

Vittorio Daghino

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