Casatisma onora la “sua” beata Nicoli

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Il 19 novembre la celebrazione e la reposizione della reliquia nell’altare della parrocchiale

CASATISMA – Domenica 19 novembre, alle ore 10.30, nella chiesa di san Guniforte, i parrocchiani hanno festeggiato la ricorrenza del 160° anniversario della nascita della Beata Giuseppina Nicoli, venuta alla luce a Casatisma il 18 novembre 1863. Erano presenti il vescovo Mons. Guido Marini, il postulatore della causa di beatificazione, padre Giuseppe Guerra, insieme al vincenziano padre Erminio Antonello, all’aiuto pastorale don John Joseph Xavierraj (don JeJe), al vicario foraneo mons. Gianfranco Maggi e ad alcune suore della Cogregazione delle Figlie della Carità di San Vincenzo de’ Paoli, di cui la beata faceva parte. Il vescovo è stato accolto dai parrocchiani e dai bambini del Catechismo con i quali si è intrattenuto per un affettuoso saluto, prima di inziare la celebrazione eucaristica, resa solenne dai canti del coro parrocchiale. Nell’omelia il Pastore diocesano ha sottolineato come la Beata Giuseppina fosse una donna forte e capace di far fruttificare i talenti ricevuti dal Signore. «È stata forte – ha detto – anzitutto nella carità. Fin da giovane le era attribuito il titolo “pan di burro” che mette in risalto la dolcezza del tratto, la delicatezza, la bontà e la capacità di sciogliere la propria a vantaggio degli altri, perderla nell’amore e nella carità». «La sua carità – ha proseguito – non ha conosciuto confini perché si è rivolta ai bisognosi, ai poveri, ai malati, ai bambini. Là dove ha ascoltato il grido di soccorso e di aiuto, lei si è fatta trovare. Lei non ha mai messo limiti alla carità, al donarsi e al farsi prossimo con coloro che erano nel bisogno. Il capolavoro della sua vita è fatto di un ordinario che è diventato straordinario per come lo ha vissuto ogni giorno. Giuseppina è stata una donna forte anche nell’evangelizzazione, nell’allegria e nella gioia, perché abitata dall’amore del Signore». «Il fondamento all’origine di ogni espressione di forza della Beata, – ha concluso Mons. Marini – è stata proprio la forza nella fede, cioè nella convinzione vissuta e sperimentata che il Signore l’amava e non l’abbandonava mai e per questo ha vissuto una vita di santità». Al termine della S. Messa si è svolta la cerimonia di reposizione della reliquia della Beata Nicoli nel tabernacolo dell’altare, ora a lei dedicato come testimonianza della sua carità verso Dio e i poveri. Mons. Marini, poi, si è diretto prima verso la casa natale della beata, e in seguito alla Scuola Primaria intitolata proprio a suor Nicoli, dove gli scolari e le insegnanti gli hanno rivolto un saluto di benvenuto. La mattinata è proseguita nella palestra, con il sindaco Alberto Arpesella che, insieme ad Alessandro Gatti, presidente dell’associazione “27040”, ha fatto gli onori di casa, prima della proiezione del filmato sulla vita della Beata. Un momento conviviale insieme a tutti i numerosi presenti ha concluso la cerimonia che ha coinvolto l’intera comunità di Casatisma.

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