Servono mezzi avanzati di primo soccorso

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I sindaci: «Nelle ore notturne è indispensabile un medico a bordo delle auto»

BRONI – I Comuni di Broni e di Stradella, anche in rappresentanza di altre 20 amministrazioni comunali dell’Oltrepò pavese orientale, si sono fatti carico di chiedere un incontro urgente con i vertici regionali di Areu per sollevare alcune criticità circa i mezzi avanzati di primo soccorso.

La missiva inviata sulla scrivania del direttore generale, Alberto Zoli e del direttore sanitario, Claudio Mare, evidenzia le carenze riguardanti i mezzi e il personale per il primo soccorso notturno in gran parte del territorio dell’Oltrepò.

Alessandro Cantù, sindaco di Stradella

«In primo luogo – spiegano i sindaci di Broni, Antonio Riviezzi e di Stradella, Alessandro Cantù – è stata manifestata una problematica riguardante l’estensione dell’area coperta dai mezzi afferenti all’ospedale di Stradella. Si tratta di una zona molto vasta, visto che interessa una quarantina di comuni; il tempo di raggiungimento dell’ospedale può estendersi anche oltre i trenta minuti. Inoltre, le ambulanze e le auto mediche in partenza da Stradella devono coprire anche il tratto autostradale tra Casteggio e il confine con la provincia di Piacenza: in caso di incidente in autostrada i mezzi medici provenienti da Pavia o Voghera possono essere impegnati anche per lungo tempo. A questo si aggiunge l’impossibilità di ricorrere all’elisoccorso in caso di maltempo».

Antonio Riviezzi, sindaco di Broni

I sindaci sollevano un’ulteriore criticità legata alle ore notturne. «Con altrettanta, se non maggiore preoccupazione, – continuano i due primi cittadini – è stato segnalato che, a differenza dei Presidi di Voghera, Vigevano e Pavia, che nella fascia oraria notturna (dalle 20 alle 8) possono contare sulla presenza di un’auto con a bordo un medico, e di quelli di Mortara e Mede, dove nella stessa fascia è presente un’auto con a bordo un infermiere addestrato alle emergenze, a Stradella il soccorso è affidato ai soli volontari. I volontari, per quanto adeguatamente formati alle manovre di primo soccorso, non possono somministrare taluni farmaci che in alcuni casi possono essere fondamentali per la vita dei pazienti. Qualora vi sia un paziente colpito da patologia in cui il fattore tempo è fondamentale (infarto, ictus), la presenza in loco di un medico o di un infermiere consentirebbe di indirizzare il paziente verso un centro adeguato alla cura di queste patologie e non si dovrebbe necessariamente passare da Stradella, evitando perdite di tempo che potrebbero risultare fatali. Il mezzo con personale qualificato a disposizione del Presidio di Stradella si trova a circa 30 chilometri di distanza».

Mattia Tanzi

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