Gli operai in sciopero chiedono stipendi migliori

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L’agitazione alla logistica delle auto di Arena Po. Poi interviene il sindaco

ARENA PO – In Oltrepò si è aperto un altro fronte di preoccupazione riguardo al mondo del lavoro. Lunedì 21 ottobre i trenta lavoratori della “Ambrosetti Autologistics” di Arena Po hanno incrociato le braccia per protestare contro il mancato aumento dei livelli di inquadramento. In altre parole, i dipendenti hanno scioperato per ottenere stipendi migliori, più dignitosi rispetto agli attuali, definiti “da fame” dagli stessi lavoratori su uno degli striscioni mostrati durante la protesta.

Al loro fianco la Filt – Cgil di Pavia che – per bocca di Enzo Agrillo – ha fatto notare come “in passato i lavoratori per evitare i licenziamenti avevano deciso di abbassarsi il livello di inquadramento”.

Nello stesso tempo – precisa ancora l’esponente del sindacato – “sono passati alcuni anni e abbiamo cercato di migliorare la situazione con accordi di secondo livello, ma gli inquadramenti sono sempre stati bassi. Un anno fa, però, a fronte di un aumento del lavoro, abbiamo chiesto il passaggio dal sesto al quinto livello”.

A fronte della conclusione negativa della vertenza tra azienda e sindacati, è giunta la decisione di interrompere l’attività del magazzino che si occupa dello smistamento delle auto nei vari punti vendita. C’è poi la questione della presenza di una cooperativa di supporto che lavora nella logistica, ma che non applica il contratto di filiera, trasporto logistica e merci, generando così differenze di trattamento retributivo tra i lavoratori.

Dopo poche ore i lavoratori sono tuttavia rientrati al loro posto, togliendo il blocco merci e mantenendo comunque lo stato di agitazione. Questo grazie all’intervento del sindaco di Arena Po Alessandro Belforti che ha ottenuto la convocazione per giovedì 24 ottobre di un tavolo di confronto tra la proprietà Bertani – Fratelli Elia, i rappresentanti del sindacato e degli stessi lavoratori, la cooperativa SiMov.

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