Festival del Circo di MonteCarlo: “Noi accolti dal grande Alain Frere”

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 Il gruppo di Castelnuovo anche quest’anno ha assistito allo show

 

MONTE CARLO – Si accendono le luci, la pista si riempie di colori, la musica impazza, la statuetta del “Clown d’Oro” scintilla.

Gennaio è il mese del circo. Come se l’anno nuovo volesse iniziare in festa. Dove? A Monte Carlo, naturalmente, nel “tempio” dell’arte circense: sotto il tendone di Fontvieille va in scena il Festival che chiama a raccolta gli artisti internazionali più bravi e quotati. La storia che si racconta lì, dal 1974, da quando il principe Ranieri di Monaco mise in piedi questa sorta di “Oscar del circo”, è una storia fatta di meraviglia e di stupore, di persone che lavorano sodo per strappare un sorriso ai bambini, di animali accuditi e cresciuti “in dolcezza” che dicono di un rapporto d’amore tra loro e gli umani.

Continua la tradizione. E quella musica, suonata dall’orchestra diretta dal veneto Reto Parolari, arriva fino in Italia, terra generosa di gente da circo, primi fra tutti i Togni, che hanno contribuito a far nascere il Festival. Arriva fino a noi. Arriva nelle nostre contrade. Per esempio quelle di Castelnuovo Scrivia, il paese dal quale, ogni anno, parte una nutrita comitiva di spettatori che raggiungono il Principato in pullman e assistono allo show monegasco, accompagnati da un “gigante buono”, da un patriota del circo, dall’eterno bambino Matteo Maimone. Quest’anno erano 50 al 43° Festival Internazionale (che si è svolto dal 17 al 27 gennaio) sotto l’egida del Gruppo Ambiente di Castelnuovo per una gita che li ha visti nello chapiteau domenica 27, organizzata da Carluccio Torti, Sante Orpianese, Mario Demicheli, Francesco Massone. Con loro anche Pierangelo Luise, ex sindaco del paese e “il dottor circo” Giansisto Garavelli, impegnato nel Dipartimento di Salute Mentale dell’Asst di Pavia, in forza al Serd di VogheraOltrepò, medico che opera del tutto gratuitamente a favore di coloro che lavorano nel mondo circense e grande, vulcanico conoscitore del settore, “storico della pista di segatura”.

Prima di partire il gruppo è stato salutato da messaggi di accompagnamento ricevuti da Antonio Buccioni, presidente dell’Ente Nazionale Circhi italiano, e da Francesco Mocellin, presidente nazionale del “Club Amici del Circo”.

E prima del ritorno il bus castelnovese è stato scortato dalla Gendarmeria del Principato, da uno dei responsabili della sicurezza, Gian Pascal Fuilot; quasi una parata finale, privilegiata, per il rientro a casa.

In mezzo tante emozioni, uno show strepitoso, foto ricordo e polvere di stelle depositata sui vestiti. Intanto ogni iniziativa del gruppo raccoglie fondi per l’associazione “Baby & Nepal”, voluta dalla Principessa Stephanie di Monaco per la salvaguardia, la cura e la conservazione degli elefanti contro il bracconaggio.

A proposito: è lei, Stephanie, a portare avanti oggi la passione del padre per un circo che si fonda su tre pilastri: acrobazia, commedia e animali. Ed è lei a combattere una battaglia per “preservare il circo con gli animali contro una minoranza di attivisti che vogliono imporre il loro modo di pensare”. Poi, a Monaco, i partecipanti incontrano Elio Casartelli, direttore del Circo Medrano, che rappresenta l’Italia in giuria. Sono “coccolati” dalla gentilezza e dalle attenzioni di Geraldine Combaluzier che si occupa di biglietti, posti riservati, ma, soprattutto, dell’ospitalità di tutto il pubblico, compresi gli amici italiani. E, infine, si intrattengono a lungo con Alain Frere, consigliere artistico del Festival, da una vita membro dell’Organizzazione, “il dottore che cura la memoria del circo”, già sindaco di TouretteLevens ma, soprattutto, uno dei fondatori della kermesse insieme a Ranieri.

Insomma, una personalità di primo piano di questo ambiente, definito da Alessandro Serena “un personaggio unico nel panorama internazionale. Pochi al mondo conciliano una conoscenza pratica del circo con una profonda competenza storica, ma nessuno ha un profilo come il suo. Il dottor Alain Frere ha avuto una brillante carriera di medico generico. Cosa ancora più importante, è un personaggio di assoluto rilievo nella vita politica francese con ruoli soprattutto dedicati alla cultura”.

Frere, che ormai è entrato in confidenza con i “nostri”, li ha deliziati parlando di circo e commentando i numeri strabilianti dell’edizione 2019.

A proposito, il “Clown d’Oro” è andato all’inglese Martin Lacey junior e alle sue belve feroci (26 nella stessa gabbia) e agli artisti russi del Royal Circus di Gia Eradze con i loro quadri creativi, i costumi fantasiosi, le scenografie mozzafiato, a partire dall’omaggio al gioielliere delle uova Fabergé.

Impossibile citare qui tutti gli altri super protagonisti (vogliamo dire dei bisonti del tedesco Marcel Kramer o degli elefanti della famiglia Gartner, al momento in forza al “Moira Orfei”?).

Ma la magia non finisce. Il 2 e il 3 febbraio andrà in scena il Festival “New Generation”, la gara riservata ai giovani circensi, tenuta a battesimo dalla figlia maggiore di SAS la Principessa Stephanie, Pauline di Monaco. E lo show continua.

Matteo Colombo

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