La pista ciclabile arriverà a Volpedo

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È l’obiettivo del comitato “Smart Land”

VOLPEDO – La pista ciclabile che collega Tortona e Viguzzolo potrebbe “raddoppiare” e arrivare a Volpedo: è la nuova scommessa del comitato “Smart Land” che aveva già incontrato l’allora sindaco Giancarlo Caldone per manifestargli l’idea. Ora che il percorso è cantierato, una rappresentanza del comitato, composta da Enrico Pertusi, Martina Lo Jacono e Claudio Cheirasco, ha incontrato la prima cittadina volpedese, Elisa Giardini, il suo vice Antonio Lugano e il consigliere Claudio Gnoli. All’incontro era presente anche Pierluigi Pernigotti, direttore dei Musei Pellizza da Volpedo. La nuova ciclabile potrebbe rivalutare alcuni luoghi legati alla memoria del pittore del quadro “Il Quarto Stato”. Come già per i 5 chilometri che saranno inaugurati a fine estate, anche in questo caso sarà determinante fare rete con gli altri comuni attraversati dal percorso e con la Provincia di Alessandria e andare alla ricerca di bandi per finanziare i lavori. «Volpedo è raggiungibile da Viguzzolo passando da Castellar Guidobono, poi la strada si biforca: – spiegano i promotori – a destra si prosegue dritto per Monleale lungo la Strada del Vino e dei Sapori dei Colli tortonesi; a sinistra si attraversa il Curone sul Ponte della Diletta e si raggiunge Volpedo da strada Rosano attraverso Volpeglino e Casalnoceto.

Se il primo tratto consentirebbe di raccordarsi alle poche centinaia di metri di pista ciclabile già realizzati lungo il Curone in prossimità dell’abitato di Monleale, il secondo tratto è quello più interessato alla storia antica, antichissima e recente. Rosano fu un centro importante in epoca romana, situato lungo la Via Postumia, la via consolare fatta costruire nel 148 a.C. dal console romano Postumio Albino per unire Aquileia a Genova. Il parco di Rosano, inoltre, è stato frequentato da molti pittori tra Otto e Novecento: è rappresentato in un famoso quadro di Cesare Saccaggi ed esistono molte foto di Pellizza ritratto insieme ad altri vicino al “vascone” di Rosano (oggi perduto). In tempi ancora più recenti il Ponte della Diletta sul Curone è diventato famoso per l’“uomo del bosco”, un eremita che negli anni ’60 del Novecento si era edificato una casupola sulla riva del torrente, suscitando tra gli abitanti dell’epoca timore e curiosità». Spetterà al Comune di Volpedo, come già era stato per Tortona, farsi capofila per proporre all’amministrazione provinciale la realizzazione del secondo tratto della ciclopedonale delle Terre Derthona.

Alessandra Dellacà

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