San Gerardo di Brogne

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Il 3 ottobre la Chiesa fa memoria di san Gerardo di Brogne, abate benedettino nato prima dell’anno Mille, nell’890 a Stave, in Belgio. Nobile di nascita, consacrò la sua vita alla fede e soprattutto alla causa della riforma dell’ordine monastico. Fin da ragazzo si mostrò ricco di virtù caritatevoli e morali. La sua vocazione cristiana, secondo una leggenda, prese corpo inseguito ad un sogno nel quale San Pietro gli chiese di costruire un oratorio e di portare a Brogne le reliquie di Sant Eugenio. Da quel giorno s’impegnò a fondo per realizzare questa richiesta, contribuendo a creare e riformare numerosi centri monasteriali.

Iniziò la sua vita monastica presso l’abbazia di Saint-Denis a Parigi. Nel 919 gli fu concesso di fondare a Brogne, su terre della sua famiglia, un monastero, che per un certo periodo egli stesso guidò, per poi ritirarsi in una vicina cella e usufruire dell’isolamento a lui necessario per la preghiera.

In seguito acconsentì a riformare l’abbazia di Saint-Ghislain, vicino a Mons, riuscendo a riportarvi la disciplina e a introdurvi la Regola di S. Benedetto, e quando gli fu chiesto di dedicarsi alla riforma di tutti i conventi presenti nella contea delle Fiandre e di alcuni altri in Normandia, se ne occupò per circa vent’anni. Uomo virtuoso e monaco esemplare, conosciuto dalle famiglie potenti delle regioni vicine al suo monastero, attirò l’attenzione dei principi, specialmente di Gisleberto di Lotaringia e di Arnaldo di Fiandra che lo chiamarono per risollevare i loro monasteri decaduti. Dopo aver visitato tutti i monasteri da lui riformati, Gerardo si ritirò infine nella sua cella a Brogne e qui vi morì il 3 ottobre 959. L’abbazia divenne presto un luogo di pellegrinaggio e fu ribattezzata Saint Gérard. Fu canonizzato nel 1131 da Papa Innocenzo II. A distanza di più di un millennio, tutta la sua opera riformistica viene ancora esaltata e ricordata negli splendidi luoghi che devono a lui tutto il loro attuale splendore. Dopo la sua santificazione, la città di Brogne prese il nome di Saint-Ge-rard in suo onore divenendo meta di pellegrinaggio per tanti fedeli affascinati dalla sua figura. La sua festa è celebrata nelle diocesi di Namur, Gand e Liegi.

Reliquie ritenute autentiche si venerano a Saint-Gérard (casa parrocchiale e convento dei Padri Assunzionisti), a Maredsous (abbazia), Aubange (casa parrocchiale) e a Gand (chiesa di Notre-Da-me). Il culto risale al 1131 e Brogne, oggi Saint-Gérard, divenne rapidamente un luogo di pellegrinaggio.

Diverse fonti informano sulla sua vita e attività. Prima di tutto la Vita Gerardi, che è una “opera d’edificazione e di polemica, spesso fantastica e talvolta francamente fraudolenta”, redatta nel 1074-75. L’Historia Monasterii Mosomensis, composta verso il 1033 e un atto ricopiato nel Liber Traditionum di Saint-Pierre di Gand testimoniano dell’attività del santo a Saint-Rémy e in Fiandra.

Daniela Catalano

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